Messina

Mercoledì 27 Novembre 2024

Protesi d'anca, da Messina uno sguardo nel futuro

Antonio Briguglio

Uno studio condotto dall’ingegnere biomedico messinese Antonio Briguglio fa un importante passo verso il futuro della protesi d’anca. La ricerca, condotto in 6 anni, ha dimostrato come un intervento chirurgico mininvasivo con una protesi di ultima generazione e un protocollo anestesiologico adattato abbiano dato a più di 20 pazienti la possibilità di alzarsi dopo due ore dall’intervento chirurgico, deambulando a pieno carico sull’arto operato. La combinazione di questi tre processi è il frutto del lavoro di un’equipe che ha ideato e brevettato un nuovo tipo di intervento chirurgico mininvasivo. Si tratta di una tecnica che risparmia al massimo i tessuti muscolari e ossei preservando le perdite ematiche, accelerando così i tempi di guarigione nel postintervento. Il risultato si ottiene anche grazie a una protesi articolare di ultimissima generazione creata con materiali ricercati tecnologicamente bioattivi e porotici che danno una veloce osteointegrazione all’impianto protesico selezionato con dei calcoli scrupolosi e adattato ad ogni singolo paziente.  Infine, è previsto un protocollo anestesiologico che consiste in un blocco selettivo della parte interessata dall’intervento chirurgico: blocco che  viene  a un’ora e mezza dall’intervento così da poter mettere in piedi e far deambulare il paziente. Lo studio prevede tutta la procedura in un ricovero in “day ospital”, nel quale il paziente arriva in clinica di mattina e fa rientro a casa nel pomeriggio o in serata. “Immagino che in un futuro prossimo – afferma Antonio Briguglio - il paziente potrà fare tutta la procedura in maniera ancora più veloce così da poter tornare direttamente dalla sala operatoria deambulando autonomamente. Grazie alla robotica e l’ingegneria protesica tra pochi anni le sale operatorie saranno totalmente supportate da robot e ingegneri biomedici per ogni tipo di chirurgia”.

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