«Il valore della partecipazione nella società “Stretto di Messina”, al 31 dicembre 2023, presenta una svalutazione per 69,172 milioni di euro». Lo rileva la Corte dei Conti, nella Relazione sulla gestione finanziaria, relativa all’anno 2023, dell’Anas. E la vicenda diventa subito un caso politico, con la presentazione di una interrogazione urgente da parte dei capigruppo del Pd nelle Commissioni Trasporti, Anthony Barbagallo, e Ambiente, Marco Simiani, i quali chiedono ai ministri dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, di rispondere in Parlamento. «Dopo i rilievi posti dalla Corte dei Conti sulla gestione finanziaria di Anas il Governo non può più girarsi dall'altra parte – affermano i due deputati del Partito democratico –. La Corte, infatti, ha sottolineato che il bilancio 2023 si è chiuso con una perdita di 162,7 milioni di euro riconducibile alla svalutazione del valore della partecipazione detenuta nella società “Stretto di Messina”. Secondo i magistrati contabili la disciplina vigente non è compatibile con il criterio della valorizzazione “al costo” della società SdM nel bilancio Anas 2022, nel quale si ometteva l'analisi dei costi funzionali al riavvio dell'opera di collegamento stabile tra Sicilia e Calabria. Una violazione della legge accertata anche dal perito indipendente nominato dal Mef, che ha ritenuto non funzionali al riavvio dell'opera oltre 85 milioni di euro di costi sostenuti da SdM, con conseguente grave svalutazione del valore delle azioni della stessa “Stretto”. Inoltre, sempre la Corte, contesta anche il ricorso a onerosi e ingiustificati pareri di professionisti esterni e segnala la necessità che la SdM, particolarmente esposta a gravi comportamenti corruttivi, debba essere riportata nell'ambito di applicazione della normativa anticorruzione e trasparenza, dalla quale attualmente risulta esclusa in quanto partecipata da Fs». I parlamentari del Pd traggono le loro conclusioni: «Il Ponte, dunque, rischia di affossare i bilanci dell'Anas, società importante che va difesa e tutelata. Il Governo deve garantire la vigilanza esplicitamente invocata nella Relazione della Corte dei conti, superando l'attuale situazione di incertezza determinata dal rapporto concessorio e riportando Anas nell'ambito di applicazione della normativa anticorruzione e trasparenza. Il Governo intervenga al più presto».