Parere favorevole al progetto per la costruzione del Ponte sullo Stretto è stato dato dalla Commissione Tecnica di Valutazione dell’Impatto Ambientale con le integrazioni previste sul riavvio dell’iter «nel rispetto delle condizioni ambientali prescritte che dovranno essere ottemperate perlopiù nella fase della presentazione del progetto esecutivo». Lo rende noto il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini esprime «grande soddisfazione» per la decisione della Commissione tecnica di valutazione dell’impatto ambientale a proposito del Ponte sullo Stretto. «L'Italia può guardare al futuro» conclude Salvini. E dopo il "sì" della Commissione Tecnica di Valutazione dell’Impatto Ambientale del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE), sul progetto definitivo del ponte sullo Stretto, l’Amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci commenta: “Un importante passo avanti per il progetto e la realizzazione dell’Opera. La Commissione ha svolto un lavoro straordinario esaminando nei tempi di legge una progetto complesso come il ponte sullo Stretto. Ora il nostro impegno si concentra sulle prescrizioni espresse, che saranno valutate con grande attenzione, ricordando che la progettazione esecutiva per fasi ne agevolerà l’attuazione”.
Intorno all’opera, però, in questi ultimi giorni non sono mancate le polemiche: prima la notizia del mancato via libera dell’Ingv sul rischio sismico e poi l’accusa del leader di Avs, Angelo Bonelli, secondo cui proprio sulla Commissione di Valutazione c'è stato «un vergognoso blitz da parte del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin», che ha nominato 12 nuovi componenti, «quasi tutti politici» e «quasi tutti in quota FdI». Saranno loro a valutare l’impatto dell’eventuale opera sull'ambiente.
Sul controverso progetto del Ponte scende in campo anche la Cgil. «Non si ripetano gli errori del passato, non si autorizzi un’opera priva delle certificazioni necessarie», avverte il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo. «La presidente del Consiglio Meloni intervenga per chiarire se il suo governo è davvero intenzionato a procedere nonostante il divieto di edificazione sulle faglie sismiche previsto da una circolare della Protezione civile», aggiunge il leader sindacale, sottolineando che «quanto emerge dalla nota dell’Ingv è gravissimo, e rischia di essere il campanello di allarme su un possibile procedimento autorizzativo irregolare». E fa sentire nuovamente la propria voce anche Legambiente. "Sul ponte sullo Stretto è importante continuare a far emergere quello che è un progetto che diciamo sostanzialmente ancora non esiste, che rischia di mobilitare 13 miliardi di euro, questo era scritto nella legge di bilancio dello scorso anno, e che ha previsto una serie di stanziamenti nei prossimi anni», ha detto il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani. "Miliardi che potrebbero essere molto più utilmente dedicati per aprire altri cantieri», ha aggiunto.
Le affermazioni della Cgil denotano una scarsa conoscenza dell’iter approvativo dei progetti infrastrutturali. Non sono previste certificazioni dell’INGV, un ente di ricerca che, come ampiamente confermato dalle carte della Stretto di Messina e del Contraente generale Eurolink, è stato coinvolto negli studi da sempre. Inoltre, è veramente singolare che un sindacato dei lavoratori sia contrario a un’opera che, oltre a dare lavoro a migliaia di persone durante la fase costruttiva, una volta a regime permetterà di espandere il mercato del lavoro, come hanno fatto tutte le grandi opere infrastrutturali del Paese, dall’Autostrada del Sole all’Alta Velocità ferroviaria. Un sindacato di lavoratori serio dovrebbe chiedere come e quando si fa il Ponte e pretendere il massimo della resa occupazionale. Associare poi il dramma del Vajont al Ponte sullo Stretto di Messina, oltre che di pessimo gusto, fa capire che gli argomenti dei contrari al Ponte sono privi di significato e, pur di nuocere politicamente al governo, sarebbero disposti a dire che il Ponte è come 'le cavallette dell’Apocalissè». Così in una nota il senatore siciliano e commissario regionale della Lega Nino Germanà, segretario in commissione Trasporti a Palazzo Madama.
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