Messina

Giovedì 14 Novembre 2024

La Commissione Ponte e le altre opere, ma... "non chiamatele compensative"

Chiamarle opere compensative è sbagliato. Le misure di compensazione, associate ad un progetto dal forte impatto sui territori, consistono in «opere con valenza ambientale non strettamente collegate con gli impatti indotti dal progetto stesso, ma realizzate a parziale compensazione del danno prodotto, specie se non completamente mitigabile». E, quindi, si può utilizzare l’aggettivo “compensativo” nel caso di interventi di bonifica e di riqualificazione ambientale, di creazione di habitat umidi o di zone boscate. Tutto il resto sarebbe meglio indicarlo nell’elenco dei progetti “complementari”, più o meno connessi all’opera madre, in questo caso il collegamento stabile nello Stretto. E di opere “complementari”, più che “compensative”, si è discusso ieri nell’ambito delle audizioni davanti alla Commissione Ponte di Palazzo Zanca, presieduta dall’avv. Pippo Trischitta. Nell’aula comunale è tornato il prof. Josè Gambino, il quale era già stato sentito, assieme all’avv. Pippo Terranova, dai consiglieri nello scorso mese di marzo. Il docente dell’Università di Messina, che da anni coltiva la suggestiva idea di un “Grande Acquario dello Stretto”, come formidabile elemento di attrazione turistica, inserito all’interno del “Parco Blu delle Sirene”, dove verrebbe localizzato il Polo internazionale delle biodiversità marine. Trischitta ha ricordato che l’Amministrazione comunale ha trasmesso alla “Stretto di Messina” e al Governo un elenco di opere cosiddette “compensative” e che il Consiglio, tramite la Commissione Ponte, ha il diritto-dovere di predisporre una delibera d’indirizzo da inviare al ministero dei Trasporti e alla società amministrata da Pietro Ciucci. In questa delibera di iniziativa consiliare, dovrebbero rientrare varie opere, tra le quali – oltre allo svincolo di Giampilieri sul quale il Consiglio sta insistendo ormai da mesi – anche il Grande Acquario. Il concetto ribadito da Gambino è che non si tratta di realizzare un semplice nuovo Acquario, ma di creare a Messina, «città-capitale dello Stretto», un Polo scientifico di rilievo mondiale, dove possano approfondire studi e ricerche i più importanti esperti di Biodiversità marina. E assieme alla parte scientifica, il Polo rivestirebbe anche un ruolo di «attrattore territoriale d’eccellenza».

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