Il rovente dibattito sui temi legati al Ponte oscilla tra le questioni progettuali, le procedure di Valutazione d’impatto ambientale giunte ormai alle fase conclusiva, il possibile voto del Cipess entro la fine di novembre, e le polemiche sui nuovi decreti del Governo, dal Ddl sulla sicurezza a quello sull’ambiente. Polemiche che ieri hanno attraversato lo Stretto, da Villa San Giovanni (dove si è inaugurata la “due giorni” dei Comitati No Ponte) a Messina, in un clima che, condizionato dalle vicende nazionali, si sta inevitabilmente surriscaldando. Proprio contro il Ddl sicurezza è sorta la nuova mobilitazione del fronte del No che parla di norme “liberticide”, che sarebbero state concepite apposta per impedire le manifestazioni contro il Ponte sullo Stretto. Dall’altro lato, c’è la Lega che va giù durissima contro «la presenza di magistrati alle iniziative no Ponte”», una discesa in campo che altererebbe le dinamiche istituzionali di questo Paese. Tutto nasce dalla partecipazione del procuratore Stefano Musolino, segretario nazionale di Magistratura Democratica, all’incontro svoltosi ieri al “Nuvola Rossa” di Villa San Giovanni, dove è presente una folta delegazione di “nopontisti” messinesi, «per rilanciare la lotta contro la costruzione del Ponte sullo Stretto e per discutere delle gravi minacce alle libertà democratiche poste dal Ddl Sicurezza e dai Dl Ambiente e Infrastrutture». Musolino ha espresso «preoccupazione per le conseguenze delle nuove normative repressive», sottolineando che «il dissenso non può essere gestito attraverso strumenti penali.