«L’obiettivo resta quello indicato dal Governo: il voto del Cipess entro la fine dell’anno e subito dopo l’avvio delle fasi di cantierizzazione delle opere». Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, lo ha ribadito durante il suo intervento al Forum di Cernobbio e, poi, a margine dell’incontro, ha paragonato i “no Ponte” ai “no Cupola”, cioè ai tanti che, ai tempi di Brunelleschi, avversarono il grande architetto che si era incaponito nel voler realizzare un’opera considerata «assurda e irrealizzabile» e che è diventata, invece, uno dei capolavori assoluti dell’Arte italiana di tutte le epoche, la Cupola del Brunelleschi a Firenze, famosissima in tutto il mondo. «Io credo e spero – ha detto il vicepremier – che chi avversa il Ponte sullo Stretto di Messina sia destinato a ricredersi, perché sarà un capolavoro di ingegneria, perché non è un ponte sovranista, non è di Salvini né è di destra. No, è un ponte che unisce e avvicina, che serve alla gente. Sarà il Ponte a campata unica più lungo al mondo e lo facciamo noi italiani, anche la Cupola del Brunelleschi non aveva precedenti nella storia dell’Architettura. C'erano i no Cupola che dicevano c'è vento, c'è il terremoto. Il Ponte lo fanno centinaia di ingegneri, mentre il politico sceglie il progetto e trova il modo di finanziarlo, porta avanti la normativa. E ci passano le navi sotto il Ponte, nonostante le critiche che sto leggendo: noi i Ponti li facciamo perché ci passino le navi sotto, non perché le blocchino. Ci saranno 6 corsie stradali, due binari ferroviari, queste sono le stime. E poi porterà sviluppo e occupazione, ne beneficerà il Pil del Paese, ne godranno gli effetti tutte le regioni italiane, lavoreranno oltre 250 imprese, ci saranno decine di migliaia di posti di lavoro, verrà spezzata una volta per tutte la discontinuità territoriale che penalizza la Sicilia con una tassa “occulta” pari a 6-7 miliardi l’anno di mancate risorse».