Ponte sullo Stretto, l’ex dirigente comunale di Messina Giovanni Caminiti: «Radicale riorganizzazione del territorio»
Era tutto scritto lì, in quella delibera, approvata dal Consiglio comunale il 25 gennaio di 14 anni fa. «Come sarebbe Messina oggi, se si fossero realizzate tutte quelle opere collegate al Ponte sullo Stretto?». È una domanda che non può avere risposte, con i se e con i ma non si fa la Storia. Ma ieri a Palazzo Zanca, in una sorta di “flashback” (evento del passato che balena alla mente), è come se quella seduta d’Aula fosse tornata in vita, come se non fosse trascorso tutto questo tempo. Ed ecco l’ing. Giovanni Caminiti, l’ex dirigente comunale che guidò l’Ufficio grandi opere di Palazzo Zanca, tornare a illustrare proprio quella delibera del 2010. Era stato già sentito, a inizio agosto, dalla Commissione Ponte presieduta da Pippo Trischitta, per parlare delle opere “compensative”, ieri si è soffermato, invece, sulle opere “connesse”. La relazione che Caminiti portò all’attenzione del Consiglio 14 anni fa era il frutto di un confronto svoltosi fin dai primi anni del Duemila in città. Gli interventi erano stati divisi in sottocategorie: opere da inserire nel progetto Ponte; opere ferroviarie connesse; opere frutto dell’Accordo di programma del 27 novembre 2003; opere stradali connesse e altre da integrare nell’Accordo di programma; opere compensative. Nel primo gruppo rientravano: il raccordo Panoramica-Litoranea, il minisvincolo Ganzirri in corrispondenza dei piazzali di esazione, la variante Cittadella universitaria-Annunziata e la variante Stazione Gazzi (linea Ponte). Le opere ferroviarie connesse: il collettore Metropolitana dello Stretto con le fermate Papardo e Annunziata (successivamente è stata aggiunta anche la fermata Europa) e la variante Stazione Gazzi . Nell’Accordo di programma del 27 novembre 2003, stipulato dal ministero delle Infrastrutture e dalle due Regioni interessate (Sicilia e Calabria), erano state indicate due opere considerate fondamentali: il collegamento svincolo Curcuraci-Panoramica (che allora sarebbe costato 11,7 milioni di euro) e il raddoppio della tratta Giostra-Annunziata con relativo svincolo (70 milioni). Da integrare nell’Accordo: il completamento della copertura del torrente Papardo, il nuovo collegamento autostradale Tremestieri-Giostra, il sistema di viabilità integrato, la Via del Mare, il by-pass Annunziata-Pace e i pontili e le opere a terra per la Metropolitana del Mare. Delle opere compensative si è già discusso: la pianificazione dell’Area integrata dello Stretto, gli interventi attuativi del Piano particolareggiato Porto-Tremestieri, gli interventi di salvaguardia ambientale della Riserva di Capo Peloro, la rinaturalizzazione e ripascimento dei litorali, l’adeguamento e riqualificazione della Panoramica dello Stretto, la variante Faro Superiore in direzione Tono (con by-pass dell’abitato di Faro) e la realizzazione di aree attrezzate di Protezione civile.