«Salviamo la bellezza dello Stretto di Messina, Patrimonio dell'umanità». Si chiude con questo slogan la tre giorni di Goletta Verde tra Sicilia e Calabria: un appello, sottoscritto da 200 firmatari, che rilancia la candidatura dell’Area dello Stretto quale bene dell’Unesco. E ad aderire a questa mobilitazione vi è anche il sindaco di Messina, Federico Basile, ormai transitato, armi e bagagli, sul fronte del No al Ponte.
L’inserimento dello Stretto tra i beni Unesco non è una procedura semplice. L’aveva avviata l’Amministrazione guidata dall’allora sindaco di Messina Renato Accorinti, ma l’iter si è, poi, fermato. A riproporne la candidatura sono stati, nel 2023, i parlamentari di Avs-Alleanza Verdi e Sinistra italiana, oltre alle associazioni ambientaliste, tra le quali Legambiente e Wwf Italia e Sicilia. L’obiettivo che i rappresentanti di Goletta Verde, nel corso della conferenza stampa svoltasi ieri al Parco Horcynus Orca di Capo Peloro, hanno indicato come primo passo da compiere, è «l'inserimento dell'Area dello Stretto di Messina nella cosiddetta “tentative list”, cioè quella lista che depositano i Governi dei Paesi aderenti all'Unesco da cui attingono per avanzare la candidatura». Ma deve essere il Governo italiano a proporre, con un atto concreto, l’inserimento dello Stretto in tale lista. Da qui l’appello rivolto al ministero dell’Ambiante (Mase) e al ministero della Cultura (Mic), «perché «prendano in considerazione l'istanza che arriva dai territori». Ed è evidente il collegamento tra l’iter relativo alla dichiarazione dello Stretto come “Patrimonio dell’umanità” e l’opposizione al progetto del collegamento stabile. Già l’anno scorso Goletta Verde era sbarcata a Messina con gli striscioni e le bandiere del “No al Ponte”, quest’anno lo spettacolo si è ripetuto.
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