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Il Ponte sullo Stretto e lo scenario disegnato dall’Europa

Il co-finanziamento di 25 milioni di euro alla progettazione della parte ferroviaria è il primo atto concreto della Ue rivolto allo Stretto. Ciucci: «L’acqua per i cantieri? Faremo pozzi e dissalatori, che resteranno poi ai territori»

Tutto rientra in quello scenario di sviluppo infrastrutturale che l’Europa, con tutti i suoi Paesi membri, ha disegnato da qui al 2030 e dal 2030 al 2050. Anche il piccolo (per il momento) co-finanziamento, di quasi 25 milioni di euro, che il Comitato economico europeo ha stanziato per la progettazione della parte ferroviaria del collegamento stabile, fa parte di quel mosaico, un puzzle dove decine e decine di tessere s’intrecciano, in uno schema apparentemente disordinato e che, invece, risponde a logiche ben precise: stabilire connessioni tra l’Ovest e l’Est, tra il Nord e il Sud dell’Europa. E questo schema è la grande mappa delle Reti Ten-T, dove la Sicilia diventa pedina fondamentale dello scacchiere, crocevia essenziale che, da un lato, guarda al Corridoio Scandinavo, che parte da Helsinki e arriva a Palermo, e dall’altro, si pone come piattaforma logistica primaria proiettata verso il Nord Africa.
Ecco perché la Commissione europea ha selezionato 134 progetti, nel settore dei Trasporti e delle Infrastrutture, destinando oltre 7 miliardi di euro in contributi per il co-finanziamento di progetti e di opere, in larga parte ferroviari, secondo la linea prioritaria che l’Europa si è data nell’ambito delle politiche “green” e contro gli effetti nefasti del cambiamento climatico. La ferrovia è il mezzo di trasporto assolutamente meno inquinante, rispetto ad aerei e navi. Il Ponte sullo Stretto, come tutti sanno, sarà un’opera ferroviaria, oltre che viaria. In quel lungo elenco di progetti e opere, tra la Ferrovia del Baltico e il Ponte-Tunnel che unisce la Germania alla Danimarca, per l’Italia ci sono soprattutto il completamento della Tav Torino-Lione e quella “voce” che, per la prima volta in assoluto (non era mai accaduto nei decenni scorsi), destina una prima parte del co-finanziamento al collegamento stabile tra l’Isola e il Continente. È evidente che in questa fase, e fino a quando non ci sarà il voto del Cipess sul progetto complessivo del Ponte e delle opere collegate, «solo la parte ferroviaria del è ammissibile al cofinanziamento della Ue», come ha dichiarato la commissaria per i Trasporti, la romena Adina Valean, la quale si è sempre detta a favore di un’opera che completerebbe il grande Corridoio “Scan-Med”.

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