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Ponte sullo Stretto, Salini: i costi possono lievitare ma noi siamo pronti

Pietro Salini

«I costi possono lievitare come tutto». Lo afferma l’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini, che ha aggiunto: «Ho letto che Busia, presidente dell’Anac, dice che c'è il rischio che crescano i costi... lui è capace di evitarlo?».

Salini risponde a margine di un protocollo sottoscritto nel pomeriggio nella sede della Regione Campania, ai giornalisti che gli chiedono delle preoccupazioni che emergono rispetto a un aumento dei costi per la realizzazione del ponte sullo Stretto.

«Perché se lui fosse capace di evitare che crescano i costi, noi siamo d’accordo e firmiamo un contratto nel quale lui ci garantisce che non crescono i costi - aggiunge l’Ad di Webuild - oppure c'è qualcuno che pensa che se crescono i costi li deve pagare l’impresa, perché c'è una punizione. Cioè noi diciamo che ci sono delle imprese che visto che lavorano, fanno delle strade, fanno dei ponti, fanno delle dighe e quindi si impegnano per 6-7 anni per realizzare un’opera, se i costi crescono - rimarca - se li devano tenere loro. Come è possibile questo? Come lo paghiamo noi l’aumento delle materie prime, delle persone, l’acciaio, il carburante?. I costi possono lievitare, sì - sostiene ancora Salini - ma se aumentano i costi noi guadagniamo di meno. Se noi guardiamo il settore delle costruzioni in Italia, sono rimaste pochissime aziende. Di tutte le aziende che hanno costruito in tutto il mondo, in Italia, negli ultimi 10 anni ne sono state chiuse 175 mila, sono andati a casa 600 mila posti di lavoro».

E ha proseguito: «A forza di dire che ci sono i costi che aumentano e che le imprese sono colpevoli, abbiamo distrutto il segmento delle costruzioni in Italia. Io penso che ci voglia un ripensamento».

Salini ribadisce che l’azienda è pronta a realizzare il ponte: «Non ci sono novità dalla politica. Noi siamo pronti: abbiamo la gente formata, abbiamo preparato i tecnici per poterlo fare, c'è un’ingegneria che abbiamo sviluppato che è la migliore del mondo, abbiamo fatto tutto quello che in coscienza si può fare per fare al meglio questa infrastruttura».

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