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Il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin ribadisce: «Il progetto del Ponte va avanti». Nella norma la richiesta dei 3 mesi in più

Gilberto Pichetto Fratin e Matteo Salvini

«Non è un ulteriore ritardo. C’è una richiesta, da parte della società “Stretto di Messina”, di avere tre mesi per rispondere a quelli che sono stati i quesiti e le osservazioni da parte della Commissione Via-Vas. È un tema che si trascina da oltre 40-50 anni, non sono certo questi tre mesi a mettere in discussione l’iter della progettazione». Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ribadisce che le procedure avviate al Mase, per la Valutazione d’impatto ambientale, vanno avanti regolarmente. E questi 90 giorni che la “Stretto” ritiene necessari, sono, secondo il ministro, «solo un elemento di garanzia, di trasparenza e di correttezza della procedura». Si è detto, e scritto, che all’interno del Governo ci sono profonde divergenze di vedute sul Ponte, una sorta di “guerra” intestina tra ministeri dell’Ambiente e dei Trasporti. Nulla di tutto questo, risponde Pichetto Fratin, e «l’obiettivo del Governo resta quello di portare avanti il progetto».
Il ricorso agli esposti e alla via giudiziaria, le inchieste che riguardano altri appalti, in altre regioni (vedi Liguria), la riproposizione dell’intervento del presidente dell’Anac, l’Autorità nazionale anti-corruzione, risalente alla primavera del 2023, che lanciava qualche monito relativamente alle procedure avviate dal Governo: tutto questo diventa strumento di battaglia politica da parte del variegato Fronte del No, che va dalla Sinistra di Fratoianni e dei Verdi italiani alla Destra di Alemanno e Granata. Molti, tra coloro che si oppongono al progetto del collegamento stabile, non fanno mistero di augurarsi uno “stop” proprio per via giudiziaria.

Un ragionamento che il vicepremier Matteo Salvini definisce «inaccettabile» e sul quale assuma una posizione critica anche il segretario nazionale della Cisl che nei giorni scorsi è stato in Calabria e che ha ribadito con chiarezza la posizione favorevole del sindacato, non solo al Ponte, ma a tutte quelle infrastrutture che possono servire a colmare il gap tra Centro-Nord e Sud.

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