«Il progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto di Messina arriverà entro fine anno». Lo ha dichiarato l’amministratore delegato della Società Stretto di Messina Pietro Ciucci in un’intervista a Rai Radio1. Il progetto esecutivo annunciato per l’estate slitterà quindi a dopo novembre quando ci dovrebbe essere l’approvazione del Cipes. Prima però arriverà la valutazione di impatto ambientale - spiega Ciucci a Radio1 - e Stretto di Messina si prenderà più dei 30 giorni previsti per rispondere alle oltre 200 integrazioni richieste dal Ministero dell’Ambiente. «La procedura prevede anche la possibilità di chiedere una proroga - afferma l’amministratore delegato - Stiamo studiando la possibilità di effettuare ulteriori analisi sul campo che ci consentirebbe di andare anche oltre quello che è previsto dalla legge, in modo da dare la migliore risposta possibile alle osservazioni fatte dal Mase».
Dalle dichiarazioni di Pietro Ciucci, si evince che tutte le procedure correlate sarebbero influenzate dalla data di approvazione del progetto esecutivo da parte del Cipes, e anche l'iter degli espropri subirebbe uno slittamento. La data limite del 3 giugno per l'invio delle osservazioni relative agli espropri rimane invariata.
Bonelli: la progettazione è stata concepita decenni fa
«L'Amministratore delegato della Società Stretto di Messina Ciucci, dovrebbe dire la verità agli italiani, e gli chiediamo di farlo in Parlamento. In questo momento, le falle del progetto del ponte sullo Stretto di Messina stanno emergendo una dopo l’altra, inclusa la questione dell’altezza del ponte. Tutto questo deriva da un problema fondamentale: la progettazione è stata concepita decenni fa, in un’epoca in cui il mondo era diverso. Da allora, ci sono stati importanti sviluppi negli studi sismologici, e le navi sono diventate più grandi e più alte».
Così in una nota il deputato di Avs Angelo Bonelli, che prosegue: «La giustificazione dell’amministratore delegato Ciucci è sconcertante: ha detto che le navi potranno passare sotto il ponte se non ci saranno automobili e ferrovie sul ponte stesso. E’ incredibile! La domanda è: a cosa servirebbe un ponte che non può essere utilizzato per il trasporto? Il progetto si trasformerebbe in una cattedrale nel deserto senza funzione, deturpando lo Stretto. Ad oggi ci sono ben settanta tipi di navi, comprese navi container e navi da crociera, che non potrebbero passare sotto il ponte così com'è progettato. Tutto questo dimostra che si sta cercando di riesumare un progetto obsoleto, vecchio di decenni, senza tener conto dei cambiamenti avvenuti nel tempo. Inoltre, c'è un altro problema grave: uno spreco di denaro pubblico. Stiamo parlando di oltre 14,6 miliardi di euro per un ponte che potrebbe non essere funzionale. Ciucci continua a negare l’accesso a documenti che mi permetterebbero di valutare la procedura adottata per ripristinare la gara d’appalto del ponte sullo Stretto di Messina. Il 18 aprile durante una trasmissione televisiva su La7, Ciucci aveva promesso di fornirmi questi documenti ma, ad oggi, non li ho ancora ricevuti».
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