Davanti al Palazzo della Cultura, dove è stato aperto lo “Sportello”, a cura della società “Stretto”, aperto a tutti i cittadini che potranno cheidere informazioni sulle procedure espropriative per la costruzione del Ponte sullo Stretto, c'erano anche gli esponenti del Comitato “No Ponte Capo Peloro”, i quali hanno «fornito informazioni a supporto di chi non vuole la costruzione dell'opera» e hanno allestito un presidio “alternativo”.
«Il presidio - è stato detto - non vuole fare terrorismo psicologico, come qualche consigliere ci ha detto recentemente per accusarci di aumentare il clima di tensione. Il terrorismo psicologico l'hanno fatto quelli che il 3 aprile scorso hanno pubblicato gli elenchi di migliaia di cittadini, con nome e cognome, codice fiscale, via e numero civico, alla faccia della privacy e del rispetto delle persone. In molti sono entrati nel panico perchè l'informazione è stata veramente penosa; hanno fatto capire che era iniziato il procediemnto d'esproprio ma non è così. Abbiamo ancora tanta strada prima di arrivare, speriamo mai, al procedimento d'esproprio. Siamo qui per spiegare ai cittadini quello che lo sportello informativo non dirà mai. Abbiamo distribuito in volantino con un decalogo di comportamento da seguire quando si entra in questo sportello».
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