
La Mappa interattiva delle Reti di trasporto europee è stata aggiornata con l’inserimento del Ponte sullo Stretto, come tassello fondamentale del Corridoio Scandinavia-Mediterraneo. È un segnale incontrovertibile, che smentisce le voci di chi ha sempre sostenuto che l’Europa non ha mai tenuto conto del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria. La verità è ben diversa.
Il 18 maggio 2021 la Commissione europea aveva confermato che il Ponte di Messina «è di fondamentale importanza per l'obiettivo del “Green Deal” poiché garantisce connettività e accessibilità di tutte le regioni europee ed è al centro della politica Ten-T”. Né Bruxelles né tanto meno Strasburgo, cioè le sedi del Governo e del Parlamento Ue, ovviamente possono sostituirsi agli Stati membri dell’Unione. E, infatti, in quell’occasione, si disse con chiarezza che «spetta allo Stato italiano appaltare i lavori, ai quali alcuni programmi Ue potrebbero contribuire nell’ambito del quadro finanziario pluriennale 2021-2027». Dichiarazioni più volte ripetute dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen e dalla ministra dei Trasporti Ue, la romena Adina Valeanu, al coordinatore del Corridio “Scan-Med”, l’irlandese Pat Cox: «Se lo Stato italiano completerà l’iter di progettazione, l’Europa farà per intero la sua parte».
Nel 2021 lo Stato italiano continuava a tergiversare sul collegamento stabile nello Stretto, così come fatto anche durante gli anni dei Governi Conte 1 e 2 e di quello guidato da Mario Draghi. Il Governo di Giorgia Meloni, invece, fin dall’inizio, in coerenza con il suo programma elettorale, ha posto in cima alle priorità il Ponte di Messina e il Parlamento ha approvato la nuova legge nel maggio 2023. Tutto, dunque, è cambiato nell’arco di poco meno di un anno. E l’Europa, alla vigilia delle elezioni per il rinnovo del Parlamento, ne prende atto.
Il Corridoio Scan–Med, come ormai dovrebbe essere noto, visto che se ne parla e scrive in abbondanza, è il più lungo dei nove Corridoi della Rete centrale Ten-T ed è quello, per certi aspetti, che assume maggiore rilevanza, collegando il Nord Europa con il Mediterraneo. E non è solo un fatto meramente geografico, che resta sulle cartine, ma è espressione di una serie di collegamenti viari e ferroviari dietro i quali ci sono investimenti miliardari per lo sviluppo e le economie dei territori interessati. Lo “Scan-Med” parte da Helsinki e tocca la città finlandese di Turku, poi Stoccolma e Malmö (Svezia), Copenaghen (Danimarca), Fehmarn (Danimarca-Germania), Amburgo, Brema, Hannover, Kassel, Würzburg, Norimberga, Monaco di Baviera (Germania), Innsbruck (Austria), Brennero (Austria-Italia), Bolzano, Trento, Verona, Bologna, Roma, Napoli-Bari, Napoli, Ponte sullo Stretto di Messina e Palermo (Italia), fino a raggiungere la capitale di Malta, La Valletta. Il Corridoio s’impernia sull’asse ferroviario Berlino-Palermo che finora è sempre risultato monco, a causa della cesura esistente proprio qui, in uno dei famosi “colli di bottiglia” dell’Europa, nel meraviglioso nostro Stretto, mitologico luogo di bellezza sconfinata, ma anche un elemento che non consente né l’arrivo dell’Alta velocità ferroviaria né tempi competitivi per il passaggio delle merci e dei viaggiatori. È questa “condizione d’insularità” che pesa, come svantaggio, sull’economia siciliana, per circa 6-7 miliardi di euro l’anno, secondo lo studio commissionato dalla Regione e svolto dalle tre principali Università dell’Isola.
«I lavori di costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina dovrebbero iniziare nel giugno 2024», c’è scritto sugli atti della Commissione europea, oltre che su “Wikipedia”. Così come è scritto che «Il Corridoio Scandinavo-Mediterraneo è un asse Nord-Sud cruciale per l’economia europea. Attraversando il Mar Baltico dalla Finlandia alla Svezia e passando per la Germania, le Alpi e l'Italia, collega i principali centri urbani e porti della Scandinavia e della Germania settentrionale per proseguire fino ai centri industrializzati ad alta produzione della Germania meridionale, dell'Austria e dell'Italia settentrionale, oltre ai porti italiani e a Malta». I progetti più importanti in questo Corridoio erano finora due, in mancanza di certezze dall’Italia, e cioè i«l passaggio fisso del Fehmarnbelt» (il Ponte-Tunnel che collegherà Danimarca e Germania e i cui lavori sono stati già avviati) e Tunnel di base del Brennero (l’immensa Galleria attraverso le Alpi austriache e italiane, i cui cantieri sono in corso, tre sul fronte austriaco, uno sul versante italiano). Ora che il Governo e il Parlamento di casa nostra si sono pronunciati, il Ponte sullo Stretto è diventato il terzo «elemento essenziale» per il completamento del Corridoio.
Intanto, come annunciato ieri, dopo la conferma della data di indizione (per il prossimo 16 aprile) della Conferenza dei servizi, il ministero delle Infrastrutture e Trasporti sta inviando le lettere di convocazione agli Enti territoriali, tra i quali il Comune di Messina , la Città metropolitana e l'Autorità di sistema portuale dello Stretto. Il tavolo, come specificato nella nota del Mit, «servirà a manifestare indicazioni e bisogni provenienti direttamente dai territori direttamente coinvolti».
8 Commenti
F.C.
31/03/2024 08:55
Si al ponte così ci facciamo passare i carri armati..buona pasqua
Rena passari
31/03/2024 12:44
Siete solo venduti a questo governo.... vergogna!!!
Alessandro
31/03/2024 16:59
Lo so che voi di sinistra non siete abituati alla coerenza, tant'è che chi vi rappresenta fa sorrisi e abbracci di facciata, dandosi calci e pugni subito dopo. Questo Governo ha promesso in campagna elettorale cose che ha mantenuto e tra queste il Ponte sullo stretto
Antonio
31/03/2024 18:44
Parla come se già esistesse....lo hanno promesso decine e decine di governi......e questo con gli altri
Cosma Antonio
31/03/2024 19:01
Alessandro lasciala stare questa gentaglia della sinistra che hanno vissuto sempre di assistenzialismo con le solite mance come il reddito di cittadinanza o il bonus facciate che lo stato quando governava la sinistra ha sempre regalato al sud lasciandolo sempre più povero. Poi questa e' quella gente che si lamenta dicendo che il nord e' ricco perché le grandi opere e le grandi infrastrutture li costruiscono solo là. Mentre il loro partito li utilizza per prendere i consensi per occupare le poltrone per arricchirsi da meridionale mi vergogno di voi.
Antonio
31/03/2024 18:43
E quello resterà..una cartografia
Il mattatore
31/03/2024 19:20
PONTE Sullo STRETTO , alla faccia dei "PiDioti" e dei Sinistroidi ", per lo sviluppo di tutti i Siciliani e dei Calabresi, nell'interesse dell'intera nazione e dell'Europa..!
Giancarlo
31/03/2024 20:42
Certo che non vi arrendete davanti a fatti incontrovertibili quali zona sismica a altissima intensità, venti fortissimi e altre tegole catastrofiche. Senza parlare dei regali alla mafia e ndrangheta. Saranno i nostri figli a pagarne le conseguenze.
Mario
01/04/2024 09:50
Per fortuna siamo in Italia e non in Ungheria. Le grandi opere ben vengano. Ma se devono devastare il territorio, abbattere centinaia di case e di sogni contenuti, mi sembra un azzardo e una leggerezza da parte dei giornalisti che ogni giorno propagandano l’opera. Temo che anche loro fanno parte del sistema cassa di risonanza del potere
Cettina
02/04/2024 10:50
Partiamo dal fatto che sono una NO PONTE FOR EVER staremo a vedere ci la spunterà