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Messina, le regole di Sud chiama Nord e quelle donazioni... partecipate. Ecco i principali finanziatori e le quote versate

Il funzionamento dell’auto-finanziamento del partito di De Luca è stabilito fin dallo statuto. Un metodo “allargato” alle società controllate dei comuni amministrati dall’area politica

Tutto si può dire, di Sud chiama Nord e della vicenda delle donazioni al partito, tranne che a mancare sia la trasparenza. Su quanto questa sia sufficiente a chiarire i dubbi sull’opportunità politica di certi contributi economici, sarà forse Cateno De Luca stesso, nella conferenza stampa preannunciata per lunedì, a rispondere. Le regole generali dell’auto-finanziamento del partito sono scritte nere su bianco nello statuto approvato nel 2022, laddove, in particolare, vengono distinti i ruoli di socio attivista, socio simpatizzante, socio ambasciatore, federato e sponsor, ognuno, in quota parte e in modo diverso, chiamato a contribuire alla causa.

Per i soci ambasciatori, in particolare, sono previste quote fisse (dal 10 al 15 per cento, oltre a contributi straordinari) delle proprie indennità per chi «riveste cariche pubbliche istituzionali nelle autonomie locali, nei consigli o parlamenti regionali, italiano ed europeo». Nulla di nuovo sotto il sole, pressoché tutti i partiti adottano sistemi simili e lo fanno praticamente da sempre.

De Luca e company hanno ampliato questo metodo, coinvolgendo quasi in toto anche le società partecipate e le aziende speciali dei comuni amministrati da sindaci di Sud chiama Nord. Basta andare a guardare i bilanci dello stesso partito e di Sicilia Vera, l’antenata di Sud chiama Nord (che nel 2024 ha versato 117 mila euro nelle casse della propria “erede”) per constatare quanto diffusa sia questa prassi.

A parte parlamentari, assessori e consiglieri comunali, e fermandoci alle partecipate, in vetta ai donatori del 2024 c’è Mariagrazia Interdonato, presidente della Messinaservizi, che tra ScN e Sicilia Vera ha versato oltre 30 mila euro. Al secondo posto c’è Maurizio Cacace, presidente della Patrimonio Spa, che sommando i due partiti ha versato 16 mila 500 euro. Subito dopo (16 mila) c’è uno dei fedelissimi storici di De Luca, Pippo Campagna, che è direttore generale della Città metropolitana e presidente di Asm. E poi c’è chi le donazioni le gestisce, il tesoriere di ScN Pietro Picciolo (quasi 15 mila euro), che è anche direttore generale della Patrimonio Spa, liquidatore della “vecchia” Atm ed ex consigliere d’amministrazione di Asm, a Taormina. Seguono nell’elenco Loredana Bonasera (circa 12 mila euro), ex presidente dell’Amam e ora esperta per i progetti europei, oltre ai 10 mila euro del marito Luciano Fumia, storico “filmmaker” di De Luca.

Massimo Brocato, a Taormina, è considerato una sorta di “sindaco ombra” e, di recente, è diventato presidente della Patrimonio Taormina Spa: da lui 11 mila e 800 euro.
Poco meno di 9 mila euro è la donazione di Valeria Asquini, presidente della Messina Social City, mentre supera i 7 mila euro, sempre sommando i contributi ai due partiti, Carla Grillo, promossa a presidente di Atm Spa dopo essere stata la numero due di Campagna.

E poi via via tutti gli altri: Adriano Grassi, ex Cda di Amam (6.651 euro); Vincenzo La Cava, ex presidente di Arisme (6 mila euro); Giusi Calanni Fraccono, componente del Cda della Patrimonio Spa (5.844 euro); Valeria Brancato, neo presidente della Fondazione Taormina e storica responsabile della comunicazione dell’area De Luca (5.500 euro); Mario Briguglio, Cda della Messina Social City (4.758 euro); Daniela Bruno, anche lei Messina Social City (4.184 euro); Natale Cucè del Cda di Messinaservizi (3.809 euro); Salvatore Ingegneri, ex Cda di Atm (3.754 euro); Francesco Giorgio, neo consigliere d’amministrazione della Taormina Social City ed esperto allo Sport del sindaco Basile (3.600 euro);

, direttore generale del Comune (3.350 euro). Ci sono anche i revisori contabili: Arturo Faraone e Francesco Fiorillo si sono alternati alle presidenze dei collegi sindacali di Patrimonio Spa e Messinaservizi, da loro donazioni al partito da 3 mila euro ciascuno.

E infine due curiosità: il medico aziendale di Atm, Armando Piscioneri, che ha donato 5 mila euro, e quello che, qualche anno fa, ha effettuato le visite mediche dei vigili urbani di Messina, Salvatore Abbate (3 mila euro), che è anche consigliere comunale di Taormina, ex Pd.

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