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Messina verso la Bandiera Blu: un confronto sul futuro della costa messinese

L’evento "Messina verso la Bandiera Blu", che si è tenuto stamattina a Palazzo dei Leoni, è stato un modo sia per fare il punto sul percorso che ha portato diversi comuni della provincia (il primo fu Santa Teresa di Riva) ad ottenere questo riconoscimento, sia sull’importanza del riconoscimento stesso in termini ambientali ma anche di ricaduta economica. Ma è stata anche l’occasione per Cateno De Luca, nella doppia veste di sindaco di Taormina (bandiera blu anche qui) e di deputato regionale, di spiegare le novità contenute nella legge di stabilità prima e nel decreto 34 poi nel settore proprio delle concessioni demaniali marittime. Novità di cui De Luca, che ha ringraziato il governo Schifani per averne sposato l’iniziativa, si assume la paternità politica, riconoscendo quella tecnica al direttore generale del Comune e suo collaboratore fidato, Salvo Puccio.
“Si parte da un punto fermo - ha detto De Luca -, entro il 2027 tutte le aree demaniali dovranno essere messe a gara. Con questo decreto, in Sicilia, abbiamo fatto un passo in più: le procedure di gara saranno a iniziativa del Comune, che metterà a bando tutte le aree libere, e dal 2027 saranno tutte libere. Chi ha finora adottato solo in consiglio comunale il Pudm potrà farò per 6 anni, chi lo ha avuto già approvato, e in Sicilia si parla di pochissimi Comuni, potrà farlo per 20 anni. Un meccanismo che spinge i comuni ad adottare gli atti, anche perché se l’ente non metterà a gara le aree libere, potrà presentarsi qualunque operatore economico e con istanza di parte chiedere di indire la gara per quell’area e se il sindaco non lo farà potrà essere commissariato. Ora non ci sono più scuse”.
Durante l’incontro, promosso dal Comune di Messina, patrocinato dalla Città Metropolitana di Messina, a spiegare come nasce e quanto importante è la Bandiera Blu è stato il presidente della fondazione che assenta il prestigioso riconoscimento, Claudio Mazza della FEE (Foundation for Environmental Education): “È una scelta politica, di campo. È un percorso votato al miglioramento continuo, piccoli passi su cose molte concrete. La parte difficile non è ottenere il riconoscimento, ma intraprendere il percorso che porta a quel risultato e che comporta scelte chiave in termini di gestione dei rifiuti, di accessibilità e inclusione, di servizi. Che poi sia il sacro fuoco della sostenibilità a muovere tutto questo o l’insorto economico, poco importa. Ciò che conta è andare nella direzione giusta e Messina ha certamente fatto progressi importanti in questo senso”. Se la bandiera blu arriverà quest’anno o meno, però, è ancora presto per dirlo.

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