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Sbardella a Messina, il “papa straniero” di FdI: «Nessuna frattura, vogliamo crescere»

La parola chiave è «radicamento». La utilizza Giovanni Donzelli, braccio destro di Giorgia Meloni. La utilizza Luca Sbardella, braccio destro... del braccio destro e voluto fortemente dalla stessa Meloni (e da Donzelli) come commissario di Fratelli d’Italia in Sicilia. La utilizzano pure l’eurodeputato Ruggero Razza e uno dei coordinatori regionali defenestrati, Salvo Pogliese. Tutti in prima fila, insieme ai big messinesi di FdI (l’assessora regionale Elvira Amata, il deputato all’Ars Pino Galluzzo, la senatrice Ella Bucalo), al congresso messinese delle municipalità, che è pure – o forse soprattutto – il battesimo di Sbardella, deputato di Roma eletto in Lombardia, in una città metropolitana dell’Isola. Quell’isola in cui, da tempo, il partito vive una fase da fratelli coltelli, più che Fratelli d’Italia, e il fatto che proprio in contemporanea col commissariamento siano arrivate anche le dimissioni di Manlio Messina, l’uomo forte (o ex?) della premier in Sicilia, da vice capogruppo di FdI alla Camera, non è che un segnale ulteriore. Sbardella, però, non si scompone. E la versione ufficiale sembra averla fatta totalmente propria.
Onorevole Sbardella, perché un commissario in Sicilia proprio in questo momento? C’è chi parla anche di una resa dei conti.
«Nessuna resa dei conti, semplicemente la direzione nazionale ha deciso di fondere i due coordinamenti in cui era divisa la Sicilia fino ad oggi, quello occidentale e quello orientale. Nel momento in cui viene presa questa decisione, è stata necessaria la nomina di un commissario per andare oltre questo momento per costruire questa fusione e poi si tornerà molto presto ad una gestione ordinaria del partito».
C’è qualcosa da correggere, un compito particolare che lei ha avuto ricevendo questo incarico?
«L’obiettivo è sempre crescere, radicare il partito nel territorio, aprire nuovi sedi, concludere questa stagione di congressi comunali che sta andando benissimo. Chiusa questa fase, ci occuperemo di coprire tutti quei comuni in cui non siamo presenti, che sono ormai pochi. L’obiettivo, dunque, è andare oltre e radicare il partito, null’altro».

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