
Una conferenza stampa, per chiarire tre passaggi essenziali della mozione che sarà discussa nella prossima seduta d’Aula. I consiglieri comunali dei gruppi che fanno capo alla Lega hanno voluto respingere al mittente «le interpretazioni strumentali» dell’iniziativa politica assunta dal partito di Matteo Salvini. Il primo passaggio: «Durante il pomeriggio e la sera dell'1 marzo scorso il centro della città è stato messo a ferro e fuoco da manifestanti “No Ponte”, poi rivelatisi violenti che hanno lanciato petardi, bombe carta, bottiglie di vetro, sassi e fumogeni, caricato la polizia, danneggiato auto e arredi urbani e imbrattato muri con scritte violente e minacciose; un sabato ad alta tensione che si è concluso con due denunce e un poliziotto ferito». Secondo passaggio: si esprime «apprezzamento per tutte le manifestazioni che si svolgono in maniera pacifica come quelle, di qualunque genere, organizzate in passato ma ferma condanna per ogni tipo di riunione, presidio, corteo o manifestazione di tipo violento e squadrista come quella che sabato 1 marzo ha creato disordini e paura». Infine, il terzo passaggio, che è poi il contenuto della mozione, con la quale si impegna «il sindaco e la Giunta a far sì che in futuro si impedisca l'uso del suolo pubblico e sia negata l'autorizzazione per raduni, manifestazioni e cortei promossi da associazioni che abbiano già dimostrato di fomentare l'odio e incitare alla violenza». Nella mozione si chiede anche che il Comune si costituisca parte civile nei procedimenti penali avviati nei confronti dei responsabili e valuti la possibilità di richiedere il risarcimento dei danni subiti dalla città ai responsabili delle associazioni che hanno organizzato la manifestazione. Il documento è stato sottoscritto da Cosimo Oteri, capogruppo di Prima l'Italia; Giulia Restuccia, capogruppo della Lega; Amalia Centofanti, Rosaria D'Arrigo ed Emilia Rotondo.

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