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Rfi, Italferr e il caso arsenico a Contesse: l’incidente diplomatico col Consiglio comunale di Messina

«Disattenzione istituzionale». È quella che, secondo il presidente del consiglio comunale, Nello Pergolizzi, è stata dimostrata da Rfi e Italferr, grandi assenti non giustificati della seduta straordinaria di consiglio comunale di lunedì scorso, dedicata al presunto inquinamento ambientale a villaggio Unrra e Contesse. E cioè in un’area di proprietà delle Ferrovie dello Stato, dove vengono depositati materiali provenienti da un cantiere di Rfi, i cui lavori – realizzati materialmente dal Consorzio formato da due colossi come Webuild e Pizzarotti – sono diretti da Italferr. Facile intuire, dunque, perché fosse importante che a quella seduta ci fosse almeno una delle due “costole” del gruppo Fs, così come sarebbe stata importante la presenza dell’Arpa, unico organo davvero deputato a fornire risposte chiare e certe sugli eventuali rischi per la popolazione, legata al superamento dei limiti di arsenico in quelle terre da scavo.
Ma se l’Arpa, quantomeno, aveva comunicato di non poter essere presente ai lavori del consiglio comunale, seppur all’ultimo minuto, Rfi e Italferr hanno totalmente ignorato l’invito trasmesso dalla presidenza. E così ieri si è consumato il primo strascico di quella seduta, con una lettera inviata da Pergolizzi a Rfi e Italferr, nella quale, in premessa, si comunica «il profondo rammarico» suscitato «in seno all’intero consiglio comunale». Pergolizzi ricorda che sia Rfi che Italferr erano state invitate, come gli altri soggetti convocati, «al fine di fornire informazioni complete e trasparenti sulla problematica, così da offrire al consiglio comunale e, più in generale, all’intera cittadinanza, un quadro chiaro e aggiornato della situazione».

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