
Il 2025 della politica messinese (e non solo) si apre, giocoforza, sulla scia del patto De Luca-Schifani suggellato, poco meno di 24 ore prima del countdown di San Silvestro, nella sede della Città metropolitana. Un luogo che non è casuale, probabilmente, visto che potrebbe esserci anche il futuro di quell’ente dentro il grande calderone dei possibili scenari aperti da quanto andato in scena lunedì a palazzo dei Leoni.
Inizia l’anno nuovo e si accumulano i quesiti: cosa accadrà adesso? Muterà qualcosa anche nel quadro politico e nei rapporti di forza in consiglio comunale? Quest’intesa si tramuterà in accordi elettorali? E – domanda tutt’altro che peregrina, vista la volubilità di certe decisioni – fino a quando reggerà?
Le risposte, in questa fase, non possono che essere ipotetiche. Difficile, però, che già da domani possa cambiare qualcosa a Palazzo Zanca. Finora le mosse che hanno visto protagonista Cateno De Luca a livello regionale (il dialogo, fino a non molto tempo fa, era certamente più fitto con Pd e Movimento 5 Stelle che col centrodestra) hanno seguito binari paralleli e separati rispetto a quelle della politica locale. Tutto lascia pensare che, almeno per adesso, l’approccio rimarrà lo stesso, anche perché giusto qualche ora prima della conferenza congiunta (a distanza) De Luca-Schifani, il coordinatore cittadino di Forza Italia, Antonio Barbera, non era stato particolarmente lusinghiero nei confronti dell’amministrazione Basile, accusata di avere poca progettualità.
Tutto in stand-by, dunque, anche perché la sensazione è che la vera partita si giochi altrove, in quella Città metropolitana, appunto, che ha ospitato l’incontro di lunedì. Lì De Luca ha piazzato alla direzione generale un fedelissimo come Pippo Campagna e, un po’ a sorpresa (e forse non con unanimi entusiasmi dentro il partito), ha individuato nella presidente di Sud chiama Nord, Laura Castelli, il nuovo capo di gabinetto dell’ente. Una figura preminentemente politica, perché politica è la fase che si apre: le possibili elezioni provinciali (con voto diretto?) che dovrebbero tenersi nella prima parte del 2025 potrebbero rivelarsi primo, vero banco di prova di questa interlocutoria intesa col centrodestra e con il presidente della Regione.

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