Non vuol sentir parlare di “caso Lo Presti” il sindaco Cateno De Luca, che continua a classificare il defenestramento dell’ex comandante della Polizia locale come una normale operazione di rotazione nel municipio di Taormina. Lo ha ribadito sabato sera, al termine della seduta con all’ordine del giorno la discussione della sua relazione sulla revisione dell’assetto organizzativo e la modifica dell’organigramma e del funzionigramma del Comune, sollecitata dal gruppo di minoranza “Rinascimento Taormina” ma rinviata per l’assenza dei consiglieri di opposizione.
Un ordine del giorno presentato a fine ottobre proprio dopo le vicende che hanno riguardato in particolare il Corpo di Polizia locale. «Abbiamo fatto una revisione dell’organigramma secondo le prerogative del sindaco – ha anticipato il primo cittadino –e secondo una mia metodologia riscontrabile in ogni palazzo municipale nel quale sono stato, il ruolo di datore di lavoro comporta che la giunta possa modificare il regolamento di funzionamento degli uffici e dei servizi secondo un propria visione strategica e l’ho fatto anche a Taormina. Se qualcuno vuole spostare il dibattito su un fronte personale – ha detto ancora De Luca riferendosi alla discussione che potrebbe nascere in aula sull’ex comandante – non è possibile perché c’è un contenzioso in corso, con un ricorso al giudice del lavoro e l’udienza fissata per il 7 gennaio e un altro ricorso al Tar, dove non è stata richiesta la sospensiva. E mi pare strano che tra i testimoni indicati da Lo Presti ci siano anche Nunzio Corvaia e Danilo La Monaca – ha aggiunto il primo cittadino di Taormina – se qualcuno la vuole mettere in caciara o su piani diversi non può trovare in me il giusto interlocutore, sono pronto a parlare del contenuto della delibera, non siamo appassionati dello sport della caccia all’uomo».
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