Messina

Domenica 15 Dicembre 2024

Il Pd messinese spaccato al congresso: Russo contesta Hyerace, la minoranza diserta i lavori

“Sarà un momento di confronto sul futuro del Partito Democratico, per discutere le sfide che ci attendono e costruire le basi di una società più giusta, inclusiva e solidale”. Così Armando Hyerace, segretario provinciale del Pd messinese, aveva annunciato l’assemblea conclusiva del congresso provinciale del partito, che è in corso stamattina alla Sala Sinopoli del Teatro Vittorio Emanuele di Messina. Ma il clima è di forte tensione dentro il Pd e lo testimonia la dura nota diffusa proprio da stamattina da colui che aveva conteso la segreteria a Hyerace all’ultimo congresso, Alessandro Russo. Nota con la quale il consigliere comunale annuncia che nessuno della sua mozione parteciperà ai lavori di oggi, aprendo una crisi profonda nel partito. “Una scelta sofferta e che ci rammarica profondamente - scrive Russo - perché maturata in un contesto in cui, nonostante la comune visione della necessità di una ripartenza il più possibile condivisa e inclusiva di tutte le posizioni espresse nel partito, oggi si produrrà sostanzialmente in una forzatura politicamente biasimevole a solo favore della mozione di maggioranza. È bene ricordare che l’esito del congresso ha sancito una quasi perfetta parità politica tra le due mozioni e una rappresentazione pari a 49 delegati a sostegno della mia candidatura contro 51 a sostegno di quella di Hyerace. Un contesto numerico-politico, pertanto, che avrebbe dovuto spingere il vincitore di questo congresso ad aprire nei confronti della minoranza, coinvolgendola nella codecisione almeno delle figure di vertice del partito. Tuttavia l’avvio del nuovo corso non appare indirizzato verso questo obiettivo, anzi, sembra proseguire una logica duramente maggioritaria che vede prevalere una maggioranza su tutte le altre posizioni minoritarie all’interno del partito, una logica che pensavamo sarebbe terminata. E’ altrettanto utile ricordare come nelle ultime due settimane io personalmente con altri componenti della mia mozione, essendone stati ufficialmente investiti da Hyerace e dalla sua area, abbiamo esercitato ogni utile forma di persuasione nei confronti dei ricorrenti interni sul tesseramento precongressuale (tra cui Felice Calabrò, capogruppo del Pd in consiglio comunale, ndr) come segno di distensione necessario e propedeutico alla condivisione di alcune scelte sui vertici del partito messinese: ebbene, dopo due settimane di nostro intenso lavoro, una volta comunicata a Hyerace la disponibilità dei ricorrenti a fare un passo indietro per poter consentire quindi l’avvio di una fase di discussione circa la condivisione di alcune scelte su organi di grande importanza in chiave di garanzia (presidenza dell’assemblea e responsabilità condivisa dell’organizzazione dei circoli e del tesseramento), circostanza avvenuta appena ieri notte, la risposta è stata quella che si consacrerà oggi in assemblea, con la porta in faccia sbattuta a metà del partito e l’occupazione di tutte le cariche che avrebbero richiesto maggiore condivisione, asserendo che la disponibilità al ritiro dei ricorsi sarebbe giunto 'oltre tempo massimo'. Non pensavamo, sinceramente, che stare dentro al partito democratico e ragionare, con grande sforzo di equilibrio, al fine di costruire delle condizioni di gestione politica già aperte, serene e condivise, significasse rispettare i tempi di diktat o ultimatum: ci siamo sbagliati. Oggi, pertanto, non saremo presenti”.

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