In un consiglio comunale che, il più delle volte, si mostra piuttosto “sonnolento” e privo di particolari sussulti, ci pensano gli scontri tra gruppi politici ad agitare le acque, palesando rese dei conti che, del resto, covavano da tempo. Non deve sorprendere che sia la Lega, che a inizio mandato era alleata del sindaco Federico Basile, la fautrice dei principali attacchi. Che quel “matrimonio” elettorale fosse di convenienza era abbastanza chiaro fin dall’inizio e che, invece, fossero alte le ambizioni dei salviniani dello Stretto, con in testa il senatore Nino Germanà, di porsi come forza principale del centrodestra a Palazzo Zanca lo si è capito col passare del tempo. Numericamente oggi è così, perché la Lega, con i suoi due gruppi consiliari (l’altro è Prima l’Italia) e i suoi sei esponenti, è il partito più rappresentato nell’opposizione del consiglio comunale. Ma non è tutto roseo dentro il Carroccio messinese. Anche l’ultima nota diffusa due giorni fa, con il duro attacco al sindaco Basile, riportava cinque firme e non sei: si è dissociato – di nuovo – Mirko Cantello, che peraltro è vicepresidente del consiglio comunale. Un Cantello che, però, quando gli si chiede se lascerà la Lega, è tranciante nel rispondere di no. Né ha lasciato la Lega Giuseppe Villari, che è sì fuoriuscito dal gruppo consiliare (consentendo al neo arrivato Cosimo Oteri di diventare subito capogruppo), ma non dal partito. Cantello e Villari, non è un mistero, alle ultime elezioni europee non hanno sostenuto Germanà ma Raffaele Stancanelli. E spingono per una corrente “alternativa” allo stesso Germanà dentro la Lega di Messina. Una partita tutta interna, nella quale si innesca lo scontro con l’attuale maggioranza di Palazzo Zanca, della quale diversi leghisti facevano parte ad inizio mandato. E altrettanto dura, ieri, è stata la risposta firmata dai tredici consiglieri comunali di Sud chiama Nord, che hanno ricordato proprio la precedente appartenenza di diversi colleghi: «Tutti sanno che il passaggio alla Lega non è stato fatto per il bene della città, ma solo per ottenere qualche poltrona e magari qualcuno l’ha pure ottenuta». I consiglieri non si sottraggono dall'evidenziare il distinguo di Cantello, che «apprezziamo». Quindi ricordano che «chi parla non ha mai amministrato neanche un condominio e dalle dichiarazioni fatte si capisce che manca l’abc della politica e soprattutto dell’amministrare un ente locale». I consiglieri evidenziano «i risultati importanti raggiunti nella Messina Social City, dove molte persone hanno finalmente trovato stabilità lavorativa»; che con Atm «abbiamo assistito ad una vera e propria rivoluzione positiva»; e che Messinaservizi «è motivo di orgoglio».