Messina

Sabato 23 Novembre 2024

Atm, è Carla Grillo il dopo Campagna. L’investitura di De Luca durante una cena a Taormina

Anche i rumors sul futuro vertice di Atm Spa sembrano confermati e a fornire molto più di un indizio è stato il leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca. Galeotta una foto pubblicata sui social, che immortala lo stesso De Luca a cena con l'ex presidente di Atm Spa, Pippo Campagna (ora direttore generale della Città metropolitana) e Carla Grillo, già componente del Cda e ormai pressoché certa futura presidente, anche se l'avviso pubblico del Comune, pubblicato il 25 ottobre, scadrà solo domani. La nomina spetta al sindaco Federico Basile, e infatti De Luca ha aggiunto: «Con l’autorevole assistenza del vice sindaco Salvatore Mondello abbiamo siglato il patto degli spaghetti al dente ed ardenti con Carla Grillo braccio destro dell’ex presidente Campagna. Quando ti guadagni i galloni sul campo vieni scelto per altre missioni che rasentano l’impossibile». Un'investitura in piena regola, accompagnata dall'esaltazione di quanto fatto in questi anni da Atm Spa: «Da meno 83 milioni di euro a più 10 milioni di euro – ha scritto De Luca –! Così si può sintetizzare il miracolo che in soli sei anni abbiamo fatto a Messina con l’azienda di trasporto locale Atm che, nel 2018, aveva 83 milioni di debiti ed i bilanci non approvati dal 2003 ed ora ha un capitale sociale di 10 milioni di euro». Una ricostruzione che non convince i consiglieri comunali del Pd, Felice Calabrò, Antonella Russo e Alessandro Russo: «Il leader di Sud chiama Nord, il quale com’è ampiamente noto detta gli indirizzi politici, e, a quanto pare, anche quelli amministrativi e gestionali a questa Giunta, ha anticipato in un suo post su Fb non solo chi sarà il prossimo presidente di Atm (dando, con ciò, l’ulteriore dimostrazione di quanto vengano presi in considerazione gli avvisi pubblici per gli incarichi apicali nelle partecipate) ma, nel contempo, ha comunicato ai discepoli social adoranti di aver compiuto a Messina il suo ennesimo miracolo, ovvero il risanamento di Atm». Un “miracolo” che, però, viene messo in discussione dai consiglieri Dem: «La vecchia Azienda speciale, invero, è stata di fatto messa da parte, con tutti i suoi 83 milioni di euro di debiti e con tutti i suoi bilanci non approvati dal 2003, che tali sono ancora oggi rimasti. Contestualmente all’avvio della procedura di liquidazione dell'azienda speciale, è stata costituita la nuova azienda trasporti, non più azienda speciale ma Spa, nata senza debiti e senza problematiche finanziarie. Di fatto, una nuova realtà, sgravata dai gravissimi debiti della precedente. Come il leader di Sud chiama Nord sa, la liquidazione della vecchia azienda speciale è ancora in essere». Anzi, quella liquidazione, di fatto, non è mai partita davvero, perché il consiglio comunale non ne aveva approvato il piano e dalla Regione non è mai giunta notizia sulla richiesta di liquidazione coatta. «Ancora una volta – continuano i consiglieri del Pd -, siamo difronte alla costante necessità di stupire, rispetto invece al dovere di fare chiarezza, rappresentando la realtà storica senza fronzoli o effetti speciali». Intanto in casa Atm resta incandescente il clima sindacale, con un fronte sempre più spaccato. Nei giorni scorsi le segreterie aziendali di Filt Cgil, Uil Trasporti e Ugl Trasporti hanno indetto per domani il referendum aziendale sul nuovo accordo integrativo, siglato di recente dopo un tavolo “separato” rispetto ad altre tre sigle sindacali, Fit Cisl, Orsa Trasporti e Faisa Cisal. Proprio Cgil, Uil e Ugl hanno rivendicato «i risultati ottenuti con il nuovo accordo», elencandone i vantaggi («continuità di servizio, assenza di conguaglio, miglioramenti economici, obiettivi chiari e raggiungibili, nessuna restituzione delle somme, valorizzazione del lavoro») e definendolo «un passo fondamentale nel riconoscimento e nella valorizzazione dell’impegno di ciascun lavoratore. Ogni dipendente avrà la possibilità di esprimere democraticamente la propria opinione. Nonostante le bugie e le mistificazioni diffuse in questi giorni da chi ha evidentemente altri interessi e non mira al bene dei lavoratori, siamo certi del buon lavoro svolto. Ora, l’ultima parola spetta ai lavoratori, come è giusto che sia». Dura la presa di posizione di Cisl, Orsa e Faisa: «Con l’ennesimo tentativo di mettere il bavaglio al dissenso, nel feudo Atm vengono ancora calpestati i principi di democrazia e trasparenza dovuti ai lavoratori. I dipendenti che il 4 novembre sono chiamati ad esprimere il loro parere, troveranno una commissione elettorale composta solo da rappresentanti sindacali che hanno sottoscritto l’accordo, esclusa la presenza di altri rappresentanti sindacali durante le operazioni di voto e di spoglio. Non sarà un referendum blindato a fermare i lavoratori che hanno deciso di alzare la testa a tutela della propria dignità che pesa più di ogni promessa di aumento salariale. Dopo anni di silente sudditanza in molti hanno deciso di cambiare la storia e troveranno Cisl, Faisa e Orsa a sostenerli, anche nelle aule di Tribunale».

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