Messina, il consigliere Gioveni (FdI) vuol vederci chiaro sulle dimissioni ai vertici delle partecipate
A prendere posizione sulle dimissioni del direttore generale dell'Amam, società partecipata di Palazzo Zanca, è il capogruppo di Fratelli d’Italia, Libero Gioveni, che chiede adesso un approfondimento politico sulla vicenda. Ecco la nota “Se ci vogliono far passare per normale il fatto che in due importanti aziende pubbliche come Amam e Messina social city si dimettono a stretto giro ben quattro direttori generali durando in carica, ognuno, pochi mesi, io non l’accetto ed intendo vederci chiaro!. Al netto delle improvvise dimissioni del dg Pierfrancesco Donato che in qualche modo avevo profetizzato nell’ultima seduta del Consiglio Comunale dedicata alla crisi idrica e al quale comunque esprimo solidarietà per aver fatto da capro espiatorio visto che a dimettersi doveva essere la sua presidente – evidenzia Gioveni – non può affatto passare sotto traccia questa sorta di 'bollettino da guerra' che riguarda i direttori generali dimissionari! Alla Messina social city – ricorda il consigliere – hanno gettato la spugna prima Vincenzo Romano, poi Natale Trischitta e in ultimo Carmelo Sferro nel febbraio 2023, con l’aggravante che, dopo 1 anno e mezzo di inoperatività di una Commissione esaminatrice che era stata nominata il 5 aprile 2023 a seguito di un nuovo avviso per la nomina di un nuovo direttore generale, il CdA dell’azienda nell’agosto scorso ha annullato tutto (compresa la Commissione) e ha deliberato di varare un nuovo avviso! Tutto questo è normale al cospetto di servizi delicati da garantire? IO DICO DI NO! E’ evidente che fra la politica (i vari CdA) e la direzione generale e, chissà, anche la supervisione dall’alto di chi certamente ha voce in capitolo sull’amministrazione della città, non si trovi la giusta sintonia – commenta l’esponente di FdI. E poiché in mezzo a tutta questa baraonda ci stanno i cittadini e i servizi essenziali da garantire – conclude Gioveni – le forze politiche di opposizione hanno l’obbligo di analizzare quanto accaduto e determinarsi sulle possibili iniziative politiche da intraprendere".