La stangata dei mesi scorsi non dovrebbe ripetersi, ma il condizionale è d’obbligo vista la crisi del settore e l’aumento dei costi sempre dietro l’angolo. A Santa Teresa di Riva arriveranno bollette della tassa rifiuti pressoché invariate rispetto a quelle del 2023, considerato che la spesa totale per raccolta porta a porta e spazzamento stradale non è aumentata.
Il consiglio comunale ha approvato il Piano economico-finanziario e le tariffe Tarip 2024 (il termine è stato prorogato a ieri), con il voto favorevole della maggioranza (assente Carmelina Cassaniti) e l’astensione del consigliere di minoranza Santino Veri (assenti Nino Bartolotta, Cristina Pacher e Martina Lombardo). Il costo complessivo del servizio è passato da 1.807.915 euro a 1.799.838 euro, dunque con una diminuzione di 8.077 euro, e nel 2023 la raccolta differenziata si è attestata su una media del 75,50%, rispetto al 72,66% del 2022, con la quantità di scarti differenziati salita da 2.617 a 2.618 tonnellate e l’indifferenziato passato da 985 a 849 tonnellate, di cui 825 da assoggettare per il calcolo della tariffa puntuale eliminando la quota dello spazzamento stradale. Le tariffe 2024 per le utenze domestiche diminuiscono in media dello 0,96% per la parte fissa, così come la tariffa della parte variabile subisce un abbassamento dell’1,08% (da 1,022 a 1,011 euro/kg); per le utenze non domestiche la diminuzione media sulla parte fissa è dell’1,11%, mentre per la parte variabile si conferma all’1,08%. Ad esempio, una famiglia di quattro persone che vive in un alloggio di 100 metri quadrati e produce 100 kg di rifiuti indifferenziati, nel 2023 ha pagato 249 euro, mentre nel 2024 ne pagherà 246; un nucleo con due componenti che risiede in un alloggio di 50 metri quadrati e conferisce 50 kg di residuo secco, nel 2022 ha ricevuto una bolletta da 114 euro, nel 2024 passerà a 113 euro.
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