Messina

Martedì 22 Ottobre 2024

Messina, sì del Consiglio al Pums. Tra isole pedonali e piste ciclabili: ecco come cambia la mobilità in città entro il 2034

In quelle mille pagine c’è scritto come si muoveranno i messinesi da qui al 2034. Dieci anni in cui capire se anche questa città avrà una visione europea della propria mobilità e o se preferirà rimanere vicina alle proprie tradizionali abitudini. In centro vincerà l’auto o il mezzo pubblico? Molto dipenderà dall’offerta di Atm, ma altrettanto importante sarà stato avere uno strumento di pianificazione, approvato ( finalmente) a sette anni dalla sua obbligatorietà e a quasi 4 anni dall’avvio della sua realizzazione. Con 18 voti favorevoli 11 contrari e un astenuto il consiglio comunale ha votato favorevolmente il piano urbano della mobilità sostenibile. A votare favorevolmente i 13 consiglieri che appoggiano il sindaco Basile, i tre del partito democratico e anche i due presenti di Ora Sicilia. Contrario il resto del centrodestra e il variegato gruppo Misto. Si è astenuta la consigliera Buonocore. Il Pums si integra con il piano generale del traffico urbano e in maniera complementare introduce il quadro generale degli interventi che riguardano in particolar modo le isole pedonali e le piste ciclabili, oltre ad una serie di azioni necessarie per aumentare la sicurezza stradale, in particolar modo vicino alle scuole. In termini ancora più concreti e l’atto attraverso il quale viene “autorizzata” l’isola pedonale del viale San Martino, al momento compresa fra via Santa Cecilia e Piazza Cairoli ma che potenzialmente potrebbe arrivare fino a villa Dante. Ma uno degli emendamenti che il Partito democratico è riuscito a far votare impegna l’amministrazione a non andare oltre il viale Europa prima del primo monitoraggio del Piano che avverrà fra due anni. Gli altri emendamenti alla delibera (non al Piano in sé) preparati da Antonella Russo hanno riguardato, proprio il monitoraggio che dovrà passare dall’Aula previa audizione anche delle associazioni ambientaliste e quelle che rappresentano i commercianti . E poi ridotto alle sole scuole dell’infanzia e primarie, le ztl scolastiche, e infine, l’Aula ha chiesto più attraversamenti protetti ( le castellane) nelle strade principali. Le novità Per chi si muove a piedi, le novità riguardano le isole pedonali. Quella che ha il suo cuore nel viale San Martino. “Bloccata”, eventualmente, fino a viale Europa per due anni ( per andare oltre servirebbe spostare al centro della carreggiata il tram con una spesa oggettivamente superflua), dovrà essere presa di petto la questione della chiusura al traffico di via I Settembre e della parte a valle del Viale. Dopo che la sperimentazione ha deluso tutti, serviranno, anche qui, interventi strutturali per adattare l’area al piano. Altro punto interessante della mobilità pedonale, saranno le piazze di comunità. Luoghi di socializzazione che strizzano l’occhio alla mobilità e ai servizi. Individuate 47 aree soprattutto periferiche che dovrebbero essere dotate, fra l’altro, di spazio pedonale, fontane pubbliche, servizi igienici, rastrelliere e wifi libero. Sulla mobilità ciclabile, il lavoro è già partito da tempo. Altri tre progetti per avvicinare la pista del centro città (quella che parte da Villa Dante), fino a quella del lungomare (che sarà allungata nella zona dei laghi), sono stati aggiudicati e a settembre verranno siglati i contratti. Fermo restando che, in parte, ricadono in zone legate alla costruzione del Ponte. Il Pums prevede circa 100 km di piste con linee principali in sede “difesa” e linee secondarie, che portano dai villaggi alle principali direttrici, in sede mista con le auto. Poi c’è il tema del Tpl e della sicurezza stradale. La valorizzazione del tram è un passaggio chiave. La novità sarebbe l’idea di una semaforizzazione smart, anche per i pedoni, degli attraversamenti. Si guadagnerebbero fino a 10 minuti sulla percorrenza complessiva. Il disegno del Pums, prevede in centro, diverse zone 30, ma non una città tutta a 30 km orari. Ai confini di queste aree il limite salirebbe a 40 km/h, per rimanere a 50 nelle grandi direttrici. Zone 30 che coinciderebbero con le tanto discusse ztl, già introdotte dal Pgtu. Quelle scolastiche prevedono che attorno agli istituti, negli orari di ingresso e uscita, il traffico sia sospeso con l’introduzione, nei pressi, di luoghi di “raccolta” degli alunni che verrebbero accompagnati all’ingresso con un servizio dedicato. Questo per evitare il caos in quegli orari di punta. Ma stiamo sempre parlando della Messina che vedremo nel 2034.  

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