Sfida accesissima a Spadafora dove, fino alla fine, i tre candidati Lillo Pistone, Pinuccio Nomefermo e Tania Venuto, con le loro rispettive liste, metteranno in campo tutta la loro energia pur di centrare l’obiettivo sindacatura. Cinque anni fa, solo 38 voti di differenza hanno separato il candidato sindaco Lillo Pistone dalla sindaca uscente Tania Venuto, ma per Pistone non si trattò di una sconfitta, bensì di una vittoria morale. «In questi cinque anni di opposizione siamo stati uno stimolo determinante – dichiara il candidato di “Rinasce Spadafora” Pistone –. Abbiamo la coscienza a posto perché siamo stati sempre presenti facendoci portavoce delle esigenze di tutta la cittadinanza». Pistone dice di aver visto già da lontano la massa debitoria dell’Ente, pari a circa quattro milioni e mezzo di euro, cifra oggetto del Piano di riequilibrio, ma secondo lui, oggi, non si può di certo parlare di risanamento del Comune, così come lo definisce l’attuale Amministrazione. Nonostante le criticità finanziarie, se Lillo Pistone dovesse diventare il prossimo sindaco di Spadafora, si dice comunque fiducioso: «La cosa che oggi mi preoccupa – ammette – è che la rendicontazione del 2023 non è stata approvata nemmeno dalla giunta municipale, è chiaro che io ritengo di avere tutto sotto controllo. È necessario un attento monitoraggio con il Piano delle riscossioni, valutando le risorse in entrata e apportando correttivi laddove abbiamo dei contratti in vigore, come ad esempio per la raccolta differenziata. Questa Amministrazione ha fallito e non ha la competenza per tutelate gli interessi della comunità – afferma l’attuale capogruppo dell’opposizione –. Serve un controllo di tutte le attività esterne. In questi anni, poi, è mancato il giusto raccordo tra la componente politica e alcuni Settori municipali, come l’Ufficio tecnico. I nostri responsabili d’Area del Comune sono tutti validi, però ci vuole un rapporto più stretto per il bene generale». Pistone si definisce “sindaco h24” e a suo parere lo spirito imprenditoriale deve guidare un’Amministrazione. «Nel tempo, il progetto “Rinasce Spadafora” ha acquisito credibilità ed è rimasto compatto – precisa –. Abbiamo dato nuova linfa al gruppo con l’ingresso di giovani. Da noi i principi politici e umani ci sono tutti. Il mio obiettivo è quello di ridare dignità al Comune di Spadafora sotto tutti i punti di vista, nel segno dell’evoluzione. Spadafora ha fatto passi indietro, l’aspetto commerciale era invidiato da tutti, la spiaggia era gremita di bagnanti, l’attività di pesca fiorente e c’era il giusto collegamento con la frazione di San Martino, dove oggi centinaia di immobili sono invece chiusi. Sono mancate quelle politiche che potevano creare sviluppo anche nel borgo marinaro da valorizzare (come è accaduto per la “Festa del mare” che ha avuto una risonanza enorme). Si parte dal waterfront per riscoprire il paese. Al momento – sottolinea Pistone – non ci sono opere finanziate ma solo semplici studi di fattibilità». Nello scenario elettorale si inserisce anche il gruppo “Riprendiamoci Spadafora”, guidato dal candidato Pinuccio Nomefermo. «Ci poniamo come il vero cambiamento rispetto a una classe politica che negli ultimi cinque anni ha gestito tutto male – dichiara –. Sono mancate l’ordinaria amministrazione e la presenza sul territorio, e la minoranza non è stata costruttiva. Ci poniamo quindi come l’alternativa e come un gruppo innovativo che si è messo in gioco con coraggio e competenza. Noi siamo scesi in campo contro gente trapassata, che non vuole gettare la spugna. Vogliamo riprenderci Spadafora, che è stata gestita in maniera arrogante e presuntuosa. Non a caso, “Cambierà tutto, basta dinosauri” è il nostro slogan. Inoltre, ho le porte aperte sia a Roma che a Palermo, perché sono un amico di tutti – afferma il competitor per la fascia tricolore –. Sono tre i punti chiave del nostro programma: la riqualificazione del lungomare, il “no” alla privatizzazione del cimitero e la contrarietà alla speculazione edilizia. Il waterfront è il motore del turismo. Ad oggi – prosegue Nomefermo – manca una programmazione dell’estate e non c’è stata alcuna riunione con i commercianti e le associazioni. Mancano confronto e dialogo». Nomefermo, che ricopre un ruolo alla Regione come esperto per intercettare fondi Pnrr, parte proprio da qui per puntare sull’ecosostenibilità, con l’illuminazione green, che equivale ad un sostanziale risparmio energetico. Quanto agli Uffici municipali, «funzionano bene – aggiunge il candidato – ma devono essere seguiti dai quattro assessori, che invece in questi cinque anni sono stati inesistenti. E ci piacerebbe creare una Consulta giovanile per aprire al confronto e al dialogo, anche con la Città metropolitana di Messina. Noi possiamo vincere perché siamo un movimento giovanile nuovo e competente». A caccia del secondo mandato la sindaca uscente Tania Venuto, che rivendica i risultati raggiunti, pur nelle difficoltà dovute principalmente agli anni colpiti dalla pandemia da Covid. «Ho deciso di ricandidarmi perché questi cinque anni sono stati caratterizzati da molti sacrifici – dichiara –. Ho evitato di dichiarare il dissesto finanziario e, attorniandomi di gente competente, ho avviato la strada verso il Piano di riequilibrio. Il 9 maggio 2023, abbiamo così ottenuto il parere favorevole da parte della Corte dei conti. Dal preconsuntivo abbiamo avuto un recupero del nostro disavanzo di 1 milione e mezzo circa e questo fa sperare bene che la situazione possa rientrare prima dei 15 anni, con questa opera di risanamento dell’Ente. Abbiamo approvato il Previsionale 2024 ad aprile scorso e siamo più sereni – puntualizza ancora –. In questi anni, il Comune non aveva un pacchetto di progettazioni. Abbiamo quindi nominato due tecnici con le risorse del Pnrr, un ingegnere e un architetto, che si occupano della presentazione di progetti. Sono stati ottenuti, inoltre, due finanziamenti, sia regionale che ministeriale, per il consolidamento a monte di San Martino. E il progetto “Onda urbana Spadafora”, riguardante il lungomare, lo abbiamo presentato a Roma il mese scorso, alla presenza del ministro Fitto. In questi anni – aggiunge Tania Venuto – siamo riusciti a mettere in sicurezza il territorio: nei giorni scorsi, il torrente Acquavena è stato inserito nel capitolo dei Fondi di sviluppo e coesione, mentre per il Tonnarazza è stata avviata la gara. La nostra è una squadra variegata, con idee entusiasmanti e innovative. Oggi abbiamo una situazione ben chiara della macchina amministrativa. Purtroppo – constata la sindaca uscente – la crisi economico-finanziaria ha attanagliato la nostra cittadina. I centri commerciali presenti a Milazzo e Villafranca Tirrena sono molto competitivi e ci hanno danneggiato. Ma sono fiduciosa, in quanto ho istituto un Piano spiaggia in ottica turistica e di sviluppo dal mare alla Statale e per tutto il paese. Già è in corso l’allestimento di un lido sulla spiaggia di Spadafora».