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Spadafora: l'obiettivo è riportare il paese ai fasti di un tempo

In una sorta di competizione tra comuni vicini, oggi il centro tirrenico di neppure cinquemila anime paga dazio rispetto a quelli confinanti di Rometta e Venetico.

Lungomare Spadafora

Un nome storico, legato al nobile casato che ne conquistò il territorio nel 1459. Antiche vocazioni, specialmente quelle commerciali e marinare, che l’hanno posta per lungo tempo alla ribalta. Un passato certamente prestigioso, per molti rimasto confinato soltanto a vecchie immagini in bianco e nero. Bei ricordi, quelli della migliore Spadafora. Lontane reminiscenze che dovrebbero dare il giusto slancio affinché la cittadina riapprodi sul meritato palcoscenico. In una sorta di competizione tra comuni vicini, oggi il centro tirrenico di neppure cinquemila anime paga dazio rispetto a quelli confinanti di Rometta e Venetico. Non a caso, è in queste ultime due località che gran parte dei “messinesi di Messina” ha stabilito la residenza estiva in complessi, villette, case a mare sorti come i funghi. In mezzo, appunto, c’è Spadafora, che punta a risollevarsi dalle sabbie mobili e correre verso un avvenire di sviluppo. E i traguardi, i progetti, forse i sogni orientati in tale direzione riemergono puntualmente in occasione delle campagne elettorali. Promesse ricorrenti durante i comizi, poi chiamate alla prova del nove dei fatti. Candidati sindaco con tante ricette in tasca, da “preparare” nel miglior modo possibile per nutrire i cittadini desiderosi di rinascita. Vera e concreta.
Ci riproverà, quindi, Tania Venuto, sull’onda della continuità amministrativa di un programma intrapreso un lustro fa, quando la spuntò di appena 38 lunghezze sul candidato sconfitto Lillo Pistone. L’inquilina attuale (e uscente) del Palazzo che sorge su piazza Vittorio Emanuele si riaffaccerà al cospetto delle spadaforesi e degli spadaforesi chiedendo loro ancora fiducia. E – stando al sorteggio effettuato ieri al Comune – sarà proprio lei, farmacista molto conosciuta ancor prima di indossare per la prima volta la fascia tricolore, a parlare per ultima dal palco in piazza. venerdì prossimo, chiudendo così una campagna elettorale molto combattuta, così come si annuncia incerto il voto in sé. Venuto ha bisogno di altri cinque anni di governo per portare a termine il suo progetto, nel solco di un’avventura iniziata con alcuni “compagni di squadra” e oggi rilanciata con altre forze, alcune delle quali «fresche e giovani», come lei stessa afferma.
Sulla sua strada troverà ancora una volta Lillo Pistone, imprenditore edile e capogruppo di minoranza in consiglio comunale. Una doppia parte nella quale si è calato a fondo, ma della quale vuole adesso (e per cinque anni almeno) recitare solo la prima. La sua grande aspirazione è infatti riprendersi la rivincita sulla sindaca, dopo aver portato avanti un’opposizione durissima, forse la più “agguerrita” degli ultimi tempi nei Comuni del comprensorio tirrenico tra Villafranca e Milazzo. Ha ribattuto punto su punto Pistone. Non ha mai fatto sconti all’Amministrazione Venuto ed è fortemente risoluto a «ridare dignità» ai suoi concittadini da una posizione di vertice.
La novità assoluta rispetto alla competizione del 28 aprile 2019 si chiama Pinuccio Nomefermo, gestore di un Patronato lungo la trafficata via Nazionale di Spadafora. Si presenta come «l’alternativa» rispetto a tutti quelli che definisce «dinosauri della politica»: amministrazione uscente e opposizione uscente. Si definisce il nuovo che avanza, colui che finora non c’era, forte del sostegno di giovanissimi e di un associazionismo intenzionato a gettare le fondamenta per un futuro migliore per il paese. Nomefermo è sicuro di conquistare la poltrona più alta del Municipio e di avere il pieno appoggio della comunità.
Altro giro, altra corsa quindi. Con un unico comune denominatore: ridare lustro a Spadafora. Hoc fieri.

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