Renzi a Messina: «Al centro, contro l’impazzimento. Meloni va verso Le Pen, Schlein sempre più a sinistra»
Le guerre in corso nel cuore del continente e in Medio Oriente, il ruolo dell’Europa in una fase storica che registra troppo spesso “impazzimento”. E poi i più pressanti temi di politica interna. L’ex premier Matteo Renzi, fondatore di Italia viva, ha fatto tappa anche a Messina nell’ambito del suo tour siciliano in vista del voto di giugno. Renzi è candidato anche nel collegio Isole nella lista Stati Uniti d’Europa, cui ha dato vita insieme ad Emma Bonino. In una lunga intervista rilasciata alla “Gazzetta”, Renzi ha affrontato a tutto campo temi di politica internazionale e nazionale. La necessità di affiancare al sostegno all’Ucraina una costante azione diplomatica volta a ristabilire la pace. E in questo contesto l’Unione deve giocare un ruolo da protagonista, scevro da posizioni estreme, di destra come di sinistra. Sul fronte interno, Renzi ha bocciato la forma di premierato immaginata dalla ministra Casellati, ribadendo la sua preferenza per un presidenzialismo alla francese. Ha stigmatizzato i ritardi nella riforma della giustizia, affermando che nel governo sta soccombendo la linea garantista a vantaggio di una linea giustizialista portata avanti dal viceministro Delmastro. Netta bocciatura anche dell’autonomia differenziata, che aumenterà il divario tra Nord e Sud. Duro il giudizio su Giorgia Meloni: “Una chiacchierona abile nella comunicazione. Una influencer”. Infine, la riforma del fisco, con errori “da mediocri”; e il Ponte sullo Stretto, che vede Renzi schierato dalla parte del “Sì” ma anche attaccare Salvini: “Lo sta utilizzando solo a fini elettorali. Dovrebbe aprire i cantieri”. L’intervista, a firma di Francesco Celi, oggi sulla Gazzetta del Sud.