Messina

Martedì 26 Novembre 2024

Legge sulle baraccopoli, Siracusano-Musolino: "De Luca dice menzogne, nessun voto di scambio". Lo Giudice: "Sono due semplici comparse"

Matilde Siracusano e Dafne Musolino smentiscono con un video le affermazioni di Cateno De Luca. La sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento e la senatrice di Italia Viva rispondono all’ex sindaco di Messina in merito al percorso legislativo della legge sulle baraccopoli. “La legge sulle baraccopoli e il risanamento della città di Messina devono rimanere fuori dalle polemiche politiche - afferma nel video Matilde Siracusano -, ma dopo l’ennesima bugia e l’ennesima menzogna pronunciate nelle piazze dall’ex sindaco peloritano serviva una risposta. De Luca sostiene che la legge sulle baraccopoli non sia frutto del mio lavoro parlamentare, condotto per anni con serietà, competenza e abnegazione, e anche con la buona fede in merito all’amministrazione comunale di allora, ma di un voto di scambio, di un accordo con il presidente Berlusconi per candidare Dafne Musolino alle europee. Questa ricostruzione non solo è falsa, ma è anche irrispettosa nei confronti della senatrice Musolino, una donna che stimo, radicata nel territorio, e che meritava quella candidatura. Una candidatura costruita sul campo con la buona politica. Altro che voto di scambio”, sottolinea la Siracusano. “La verità storica dei fatti non può essere mescolata e non può essere oggetto di rimaneggiamenti per fini elettorali”, afferma Dafne Musolino. “La legge sul risanamento nasce grazie al lavoro parlamentare di Matilde Siracusano, sicuramente anche con una giusta intuizione di Cateno De Luca. Ma non c’è stato alcun accordo elettorale o alcun voto di scambio, come invece ripete il sindaco di Taormina nei suoi comizi. Queste affermazioni sono gravissime, ne prendo le distanze, la denuncio come notitia criminis, perché De luca dice cose illegittime e false. La mia candidatura alle europee del 2019 nelle liste di Forza Italia è stata fatta nell’ambito di un accordo politico, tutto alla luce del sole, niente di più. Non posso accettare che si parli di voto di scambio, anche perché quando è iniziato l’iter legislativo della legge sulle baraccopoli Forza Italia non era al governo”, conclude la Musolino.

La replica del coordinatore regionale di Sud chiama Nord Danilo Lo Giudice

Ho letto la nota e visto il video congiunto della senatrice Dafne Musolino e dell'onorevole Matilde Siracusano e, vista la sua pateticità, non possiamo non replicare - scrive Lo Giudice -. Sentire dalla Musolino e dalla Siracusano che il famoso “patto della Madonnina” (voti alle europee 2019 ed in cambio legge per eliminare le baracche) non è mai esistito fa emergere l’ipocrisia di entrambe e nel contempo conferma il loro ruolo di comparse non avendo né arte (potere legislativo, là Siracusano senza un gruppo politico coeso sulla proposta alias Berlusconi) né parte (voti, cioè i 50 mila che ci siamo impegnati a far conseguire alla Musolino nelle liste di forza Italia mettendoci la faccia e la credibilità di Cateno De Luca). Sono stato proprio io a mediare tra Cateno De Luca e Gianfranco Miccichè affinché si arrivasse a questo patto. La senatrice Musolino ha dimenticato forse quando nel corso della campagna elettorale per le elezioni europee del 2019 proprio lei dal palco parlava del Patto della Madonnina, alias l’impegno ad ottenere 50 mila preferenze in cambio dell’approvazione della legge sul risanamento. Un patto siglato alla luce del sole e sancito anche nel corso di un pubblico comizio in Piazza Duomo il 24 maggio del 2019 quando intervennero sia l’on. Miccichè che il presidente Berlusconi in collegamento telefonico".
In tutta questa storia ribadiamo la senatrice Dafne Musolino e l’on. Matilde Siracusano sono state semplici comparse. Però alla senatrice Musolino, che quando le è convenuto come in occasione delle elezioni per il Senato ha affermato lei stessa nelle piazze di essersi sacrificata alle europee per portare alla città di Messina un grande risultato, oggi dico che onestamente ci ha stancati. Senatrice vada pure a denunziare la notitia criminis del voto di scambio che ha garantito alla città di Messina questo risultato storico dove Cateno De Luca e Miccichè sono stati i dominus e lei insieme alla Siracusano delle semplici comparse come da rispettivo curriculum. La Siracusano è stata già bocciata due volte dai messinesi, una prima volta a salvarla sono stati i palermitani, la seconda volta invece i piemontesi. La storia della senatrice Musolino è ben nota e va ben oltre la storia di Caligola che ha nominato senatore il suo cavallo”.
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