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Messina, Puccio fa all-in: direttore generale anche a Palazzo dei Leoni

L’opposizione non “regge”: in consiglio comunale ottiene disco verde il doppio incarico all’uomo chiave della galassia deluchiana

Salvo Puccio sarà direttore generale anche della Città metropolitana. Il doppio incarico – attualmente ricopre lo stesso ruolo al Comune – ha ottenuto ieri il via libera dal consiglio comunale, lo stesso consiglio comunale che tre mesi fa aveva bocciato il provvedimento, riproposto pressoché identico all’Aula. A differenza di quanto avvenuto a giugno, stavolta l’opposizione non ha fatto muro: mancavano tre consiglieri e non si è palesata l’intenzione di fare ostruzionismo, magari facendo venire meno il numero legale.
Che la delibera stavolta sarebbe passata, infatti, era già nell’aria da qualche giorno ed è stato certificato ieri stesso, quando è stata bocciata la proposa di Felice Calabrò (Pd) di rinviare la discussione. «C’è un palese conflitto d’interessi, che potrebbe essere sollevato in qualsiasi momento da uno degli altri comuni della città metropolitana», aveva osservato Calabrò, chiedendo che a esprimere un parere fosse la segretaria generale Rossana Carrubba, firmataria del provvedimento (e anch’ella titolare di un doppio incarico, segretaria sia a Palazzo Zanca che, appunto, alla Città metropolitana). La Carrubba, però, ieri non c’era e il suo vice, Salvatore De Francesco, si è limitato ad osservare che la legittimità dell’atto è certificata, a prescindere, proprio dal “visto” della segretaria generale.

Ad intervenire in aula, ad inizio seduta, chiedendo il sostegno del consiglio comunale, era stato addirittura il sindaco, Federico Basile: «Questo è provvedimento è una scelta strategica, un’utilità, non un capriccio, per un ente che ha sette direzioni, ma un solo dirigente», le parole del sindaco. «Un ente che ha bisogno di una governance che garantisca l’efficientamento di processi in corso, come il Piano integrato urbano. Comune e Città metropolitana hanno lo stesso sindaco, la stessa segretaria generale ed è utile avere uniformità di governance. Peraltro la convenzione prevede un discarico di spesa, elemento da non sottovalutare». Il compenso di Puccio (180 mila euro lordi l’anno) sarà, di fatto, diviso tra i due enti.

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