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Messina, l’opposizione passa al contrattacco. C’è l’atto per far “cadere” Pergolizzi

La delibera di “annullamento in autotutela” dell’elezione del presidente del Consiglio. Tutto ruota attorno ad un punto: quella del 29 maggio era prima o seconda votazione? Stamattina verrà depositato il documento

È già pronta la delibera per l’annullamento dell’elezione di Nello Pergolizzi alla presidenza del consiglio comunale. L’ha predisposta l’opposizione, ieri sera circolava già tra i banchi di Palazzo Zanca durante la seduta iniziata quasi alle 23, e verrà depositata oggi. Una delibera che alimenta lo scontro aperto tra i deluchiani e “gli altri”, deflagrato definitivamente da quando proprio Cateno De Luca si è dimesso da presidente, aprendo le danze di una sorta di “guerra di logoramento” tutta interna all’aula consiliare.

La proposta è netta, quanto semplice: avviare il procedimento di annullamento in autotutela della delibera con cui è stato eletto presidente del Consiglio Nello Pergolizzi, perché «non conforme al dettato normativo e statutario vigente». Una mossa non a sorpresa, in quanto era stata preannunciata dal Pd, ma che è dirompente, perché senza precedenti a Palazzo Zanca.

Tutto ruota attorno al “quorum” col quale Pergolizzi è stato eletto presidente il 29 maggio scorso, e cioè la maggioranza semplice (16 consiglieri, contro i 14 che hanno votato Croce e l’unica scheda bianca) anziché la maggioranza assoluta (17 consiglieri). Un quorum giustificato dalla segretaria generale, Rossana Carruba, con l’interpretazione secondo cui quella fosse la seconda votazione per la presidenza, e non la prima (che si era svolta il 2 maggio, con un nulla di fatto). E in caso di seconda votazione la maggioranza semplice sarebbe sufficiente.

Nella delibera che verrà depositata questa mattina viene citata la stessa circolare che era stata menzionata in aula dalla segretaria generale, e in particolare la parte sulla quale ci si era già soffermati subito dopo il voto, secondo cui la prima votazione avviene solo dopo che è stato costituito il “plenum” del consiglio comunale «con le surroghe».

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