Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Salvini a Taormina: "Il Ponte sullo Stretto utile a combattere le mafie"

Secondo il Ministro è il primo grande antidoto alla mafia perché creerà opportunità di sviluppo di crescita e centomila posti di lavoro

«Il ponte sullo stretto di Messina per combattere la diffusione della mafia». Lo ha detto il vice premier, Matteo Salvini, stamane a Capo Taormina, in occasione della celebrazione dei 60 anni di Fai la federazione nazionale degli autotrasportatori.

«Decisamente si - ha aggiunto il ministro - a quello che non è il ponte di Messina e Reggio, ma il ponte degli italiani e che unisce, nel nome del lavoro della velocità della sicurezza, Palermo, Roma, Milano a Berlino.

È un ponte che servirà lo sviluppo e la crescita di tutte le aziende italiane e soprattutto è il primo grande antidoto alla mafia perché se tu crei opportunità di sviluppo di crescita e centomila posti di lavoro veri in terre che hanno fame di lavoro come Sicilia e Calabria, è un piano infrastrutturale antimafia senza precedenti nella storia».

Gli autotrasportatori: "Noi favorevoli al Ponte"

Sei miliardi e mezzo all’anno: è l’impatto negativo sul Pil regionale della Sicilia per la mancata realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina; 370 milioni di euro, su base annua, è il danno economico subito dall’Italia per ogni ora di ritardo nell’attraversamento del valico del Brennero. Così il presidente di Fai Conftrasporto-Confcommercio, Paolo Uggè, nel suo intervento al 60° anniversario della Federazione organizzato con il patrocinio del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, alla presenza del ministro Matteo Salvini.

Uggè ha evidenziato come il mancato collegamento stabile sia un ostacolo per lo sviluppo agricolo, industriale, turistico e commerciale della Sicilia, e impedisca di fatto lo sviluppo di un sistema portuale insulare come hub mediterraneo, da cui avviare su rotaia merci in tutta Europa.

La digitalizzazione, la carenza di autisti (in Italia ne mancano 20mila), la sostituzione dei mezzi obsoleti, la sicurezza, l'ambiente e il ricorso a terziarizzazioni che talvolta si traducono in episodi di sfruttamento, sono altri temi toccati nel 60ennale. "Li affronteremo sulla base di un principio imprescindibile: la dignità dell’uomo e la tutela della nostra attività", assicura Uggè.

Infine, ma non ultimo, un richiamo alla Politica: "Il Consiglio dei Ministri del 1° maggio, con il Decreto Lavoro, ha segnato un passo importante per l’autotrasporto: vigileremo sul rispetto delle intese politiche siglate con il Governo", conclude il presidente di Fai-Conftrasporto. Da sempre promuoviamo la realizzazione del Ponte, e crediamo che le dichiarazioni polemiche di taluni ambientalisti di mestiere permeati solo della cultura del NO siano dannose per tutti - afferma Uggè - Siamo sostenitori delle reti Ten europee, delle quali il Ponte sarà un anello importante, anche se occorreranno soluzioni per favorire i collegamenti tra la Sicilia e il Continente. In questo senso, le autostrade del mare vanno rifinanziate". Connettere l’Italia è un’urgenza che riguarda anche la permeabilità dei valichi alpini (Brennero e Monte Bianco). Fai continuerà a battersi per ristabilire la libera circolazione nella Ue chiedendo di rimuovere gli ostacoli imposti dall’Austria al transito dei nostri Tir al Brennero. "La Fai e i suoi imprenditori sono favorevoli alla transizione green, ma la strada da percorrere è quella della neutralità. Bisognerà coniugare l’economia e i problemi sociali", precisa Uggè.

Caricamento commenti

Commenta la notizia