C’era un convitato di pietra, alle due conferenze stampe di ieri (in particolar modo a quella dell’opposizione): il Partito democratico. Inutile girarci attorno, i Dem continuano ad essere l’ago della bilancia in questa delicata partita per l’ufficio di presidenza. Il primo ad ammetterlo, durante l’incontro coi giornalisti, è stato Giovanni Caruso: «In questa partita dovrà rientrarci il Pd, che sarà determinante», ha detto. Gli ha fatto eco il meloniano Dario Carbone: «Stiamo dialogando anche con il Pd, siamo informati di tutti i passaggi. Va fatta una distinzione tra accordo tecnico e accordo politico. Se scegliessero l’area De Luca, allora per il Pd si tratterebbe di un accordo politico. Se scegliessero noi, sarebbe un accordo tecnico d’Aula e di buongoverno». Una “giacca”, quella dei consiglieri del Pd Antonella Russo e Felice Calabrò, che viene tirata da settimane e da più parti. Il centrodestra dialoga, ma altrettanto fa colui che resta l’unico candidato dei deluchiani alla presidenza, Nello Pergolizzi, forte anche del rapporto personale consolidato negli anni con Calabrò. E a tirare quella giacca, ieri, è stato anche il sindaco Federico Basile, che di fronte alla disponibilità a collaborare sul piano di riequilibrio manifestata proprio dai due consiglieri del Pd, ha risposto: «Ben venga la collaborazione, sono qui dalla mattina alla sera. Non ho difficoltà a dialogare col Pd, Forza Italia o chicchessia». Basile ha anche fatto cenno, in modo generico, ad “intese regionali”, con ovvio riferimento ad alcuni accordi elettorali che Pd, M5S e deluchiani hanno stretto in comuni importanti come Modica, Licata e Carlentini. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina