C’è qualche imbarazzo nelle parole, nell’approccio al tema, da parte di Federico Basile che nelle tre settimane si è trovato a dover gestire, la crisi politica, la relazione “pepata” del Piano di riequilibrio e perché no, la patata bollente dell’Acr Messina. «Abbiamo ancora tempo fino al 31 per poter rispettare soprattutto la scadenza della Tari – dice a caldo il sindaco –. Se tutti lavoreremo con responsabilità potremo rispettarla. È una crisi che nasce non dai programmi ma dalla fuga in avanti di chi aveva interessi diversi da quelli della città». L’opposizione va giù pesante sulle dimissioni di De Leo, peraltro, da molti previste. «Mi chiedo perché non si siano dimessi allo stesso momento lui e De Luca – dice Giandomenico La Fauci, capogruppo di Ora Sicilia–. Ancora una volta l’ex sindaco antepone se stesso e le sue strategie politiche alla città di Messina. Ancora una volta De Luca abbandona Messina e la mette in difficoltà. Il sindaco Basile chiede, spesso, di votare gli atti in tempi brevi, forse dovrebbe migliorare la sua sintonia con Sud chiama Nord e il suo leader. Il consiglio comunale è bloccato dalle dimissioni di De Luca e viene chiesto noi di votare rapidamente? Siamo al paradosso. Noi restiamo compatti e siamo pronti per votare un unico nome per l’Ufficio di Presidenza». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina