Una verifica di maggioranza, anzi, una “fiducia” al governo Basile. Ecco come si traduce il voto di martedì prossimo quando l’Aula sceglierà il suo nuovo presidente. Un passaggio nodale per il futuro di una maggioranza che in questi dieci mesi ha avuto più di una defezione e che ora, alla conta, è appesa ad un filo. In particolare a quello che può tagliare la Lega, se volesse cambiare strada.
L’alleanza elettorale è diventata anche programmatica? tutto sommato non ci sono stati forti scossoni in questo prima parte di mandato, ma di recente le frizioni fra i due gruppi che sostengono Basile e i due rappresentanti del partito di Salvini hanno messo in dubbio la solidità di un rapporto nato dall’intuizione di Nino Germanà e che lasciò il tavolo del centrodestra zoppo al momento del voto amministrativo.
E allora diamo qualche numero per avere la geografia dell’Aula. Su 32 componenti, ad oggi 17 sono parte integrante dei gruppi Basile Sindaco, Con De Luca per Basile o sono supporter esterni nel Gruppo Misto. Con Prima l’Italia – Lega la cifra sale a quota 19. Ampi margini per mandare in porto l’elezione del nuovo ufficio di presidenza, ma ammesso che non ci siano rotture o franchi tiratori che giochino uno sgambetto a De Luca e Basile. Ma la partita si gioca su ben altri tavoli che quelli di Palazzo Zanca.
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