Il decreto era fermo al Ministero dell’Ambiente e la Sicurezza Energetica da fine dicembre e ieri il sindaco, il suo vice e il direttore generale del Comune, se lo sono andati, letteralmente andati a prendere.
Nell’ambito di un finanziamento di una ventina di milioni per tutto il Paese, Messina si è ritagliata una bella fetta di 3.525.914,93 euro per rimettere in sesto alcune importanti porzioni della costa cittadina, sempre esposta all’erosione costiera e all’aggressione delle onde. Il progetto che è già a livello esecutivo è stato redatto dal Comune e riguarda testualmente la “manutenzione delle barriere frangiflutti esistenti tra Capo Peloro e il Torrente Annunziata e la ricostruzione delle opere di difesa danneggiate a causa degli eventi atmosferici e i marosi, di questo ultimo periodo”.
Per quel che riguarda l’iter dovrebbe adesso essere il Commissario contro il Dissesto Idrogeologico , il cui ufficio è diretto da Maurizio Croce, «appaltare celermente le opere – dice il sindaco Basile – per le quali si è già formalmente manifestata, allo stesso commissario, la disponibilità ad incaricare personale interno del Comune per i ruoli di Rup e direttore dei lavori al fine di procedere senza indugio all’aggiudicazione degli appalti».
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