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Messina, febbraio mese cruciale: Tremestieri primo nodo da sciogliere

I temi caldi riguardano la questione infrastrutturale, l’emergenza Scuole, i poteri speciali e lo stallo del Risanamento. E i cantieri in itinere, le demolizioni alla cortina del porto, l’interlocuzione con la Corte dei conti

L’agenda di febbraio è già densa di priorità, di progetti e opere da portare avanti, di temi che richiedono la massima attenzione possibile. La città di Messina, come spesso avvenuto nell’arco della sua storia recente, si trova come un funambolo che cerca di districarsi su un filo sottilissimo. Da un lato, c’è l’approdo all’altra riva (un ponte metaforico, in attesa di quello reale...), dall’altro, lo sguardo è fisso sul precipizio.

La programmazione dell’Amministrazione Basile, sulla scorta dell’eredità lasciata dalla Giunta De Luca, ha fatto consistenti passi avanti, ma questo significa ancora poco o nulla, nel senso che soltanto i fatti concreti dimostreranno, alla lunga, se davvero Messina sia entrata in un’altra era, quella dove è possibile guardare con fiducia nel prossimo futuro. Vediamo, dunque, cosa c’è nel “memorandum” del breve, ma per molti aspetti cruciale, mese che sta per arrivare.

La soluzione per Tremestieri Non c’è alternativa: o la si trova o la si trova. E se non la si trovasse, scatterebbe (secondo indiscrezioni che vengono da Roma) il provvedimento di commissariamento da parte del ministero delle Infrastrutture, con l’affidamento dei poteri che, in teoria, potrebbe andare allo stesso sindaco di Messina. La soluzione per riavviare il cantiere dell’opera più rilevante in corso nel capoluogo dello Stretto dovrà uscire in settimana. Se l’impresa Ricciardello accetta, si procederà alla cessione del ramo d’azienda da parte della Nuova Coedmar di Chioggia. In caso contrario, non resterebbe che l’indizione di una nuova gara d’appalto, con tutto ciò che ne conseguirebbe. Il sindaco Basile e il vicesindaco Mondello stanno seguendo, in queste ore, passo dopo passo, gli sviluppi di una vicenda in cui si spera ancora nella fumata bianca.
Task force per le infrastrutture Ne hanno discusso a Roma il ministro Salvini e la delegazione messinese. Gli incontri dedicati all’iter relativo al Ponte sullo Stretto e a tutte le opere collegate saranno ormai costanti, secondo un cronoprogramma in corso di definizione. Nei primi giorni di marzo il vicepremier sarà a Messina per rendersi conto personalmente dei luoghi dove saranno progettate le infrastrutture legate alla più grande delle sfide costruttive, quella del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria. Man mano che si procede, riprende fiato anche il fronte del “No”, che preanunzia iniziative di mobilitazione a partire da febbraio.
L’I-Hub e il primo step Tra le opere più importanti, che hanno caratterizzato la programmazione della Giunta De Luca prima, e di quella guidata da Basile ora, vi è sicuramente l’Innovation Hub dello Stretto, il Polo dell’innovazione tecnologica che vede insieme Comune e Università e che dovrà sorgere nell’area che fronteggia la cortina del porto. Entro la fine di febbraio dovrebbero cominciare i lavori previsti nel primo step del grande progetto da oltre 70 milioni di euro: la demolizione, e successiva ricostruzione, degli edifici che un tempo ospitavano i Magazzini generali, i Silos Granai e il Mercato Ittico comunale.
Gli altri cantieri Sono tanti i progetti in itinere. Alcuni stanno cominciando a prendere forma, come gli interventi di riqualificazione di piazza Cairoli o quelli, che competono non al Comune ma all’Autorità di sistema portuale, riguardanti la cittadella fieristica, dove si sta realizzando finalmente l’idea di far del lungomare dell’ex Fiera la prosecuzione naturale della Passeggiata a mare. Entrerà nel vivo nei prossimi giorni anche il cantiere per la ristrutturazione della storica piazza del Popolo.

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