Gli otto consiglieri non allineanti, pari a un terzo dell’Aula e formanti uno schieramento trasversale, hanno presentato, al presidente Angelo Paride Pino e al sindaco Pinuccio Calabrò, la mozione che propone di “impegnare il sindaco e la giunta” a predisporre il necessario per revocare la determina 787 del 23 dicembre, adottata dalla dirigente Marina Lo Monaco, «non aumentando le indennità di funzione per sindaco, vice sindaco, assessori e presidente del Consiglio». A firmare il documento depositato negli uffici di presidenza, sono finora i consiglieri Giuseppe Abbate, David Bongiovanni, Raffaella Campo, Antonio Mamì, Ilenia Torre, Angelita Pino, Melangela Scolaro e Gabriele Sidoti. I firmatari , facendo riferimento alla legge regionale che ha recepito le norme nazionali (l’art. 13, comma 51, Legge regionale 13 del 2022), rilevano che la stessa «prevede che gli enti locali possano, con oneri a loro carico, incrementare l’indennità dei sindaci metropolitani, dei sindaci, dei vicesindaci, degli assessori e dei presidenti dei consigli». Al contempo la mozione richiama la delibera di Consiglio 29 del 2018, con cui il Comune approvava il piano di riequilibrio finanziario pluriennale ventennale, vista la grave situazione finanziaria dell’ente, non più gestibile attraverso gli strumenti ordinari; e con delibera consiliare 11 del 2021 il piano veniva rimodulato in anni 15; e con delibera di Consiglio n. 21 del 27 luglio 2022, «nuovamente rimodulato, certificando una massa passiva pari ad 47.928.362,64, a cui deve sommarsi la restituzione del fondo di rotazione per 12.446.100 e, dunque, per un totale di 60.374.462.74». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina