Il Comune di Taormina prova ad accelerare sulla stesura del nuovo Piano del commercio in vista della fase finale della consiliatura e l’obiettivo è quello di dotare la città di uno strumento che manca ormai da tanti anni per disciplinare il settore delle attività economiche sul territorio. Il primo e ultimo Piano risale ormai al lontano 1995, sulla base di uno studio che era iniziato nel 1993 e che poi due anni più tardi venne deliberato dal civico consesso. Ora l’attenzione è puntata soprattutto sul centro storico e la linea guida “cardine” da parte dei vertici di Palazzo dei Giurati sarà quella di tentare di alzare il livello qualitativo dell’offerta in città, in linea con il fenomeno sempre più significativo delle apertura di attività dedite al lusso. L’indirizzo strategico sarà, quindi, votato ad arginare fenomeni opposti come aperture di esercizi votati ad un’utenza di massa, come l’asporto. Negli anni recenti, non a caso, si erano scatenate delle polemiche per delle aperture di friggitorie in pieno centro. Adesso, in questa fase post-pandemica, Taormina sta tornando ad accogliere tanti turisti stranieri e si sta verificando l’apertura di boutique da parte di importanti firme della moda e altre aperture potrebbero avvenire anche nel 2023, con una tendenza che va di pari passo pure con l’arrivo di compagnie internazionali alla guida delle strutture alberghiere. Da qui la volontà di dare una prospettiva differente e non “massificare” il turismo, in una località che tra l’altro d’estate viene tradizionalmente invasa dalle presenze “mordi e fuggi”. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina