La certezza di poter programmare, senza la spada di Damocle della minaccia del “fallimento”. La possibilità di svincolare fondi per fronteggiare le nuove emergenze economico-sociali che, dopo la pandemia, sono legate agli effetti della crisi energetica, ai rincari delle bollette di luce e gas. La conferma del Piano di assunzioni che dovrebbe rafforzare, con quasi mille nuovi ingressi, la dotazione organica del Comune e delle società partecipate. L’asseverazione di un percorso avviato dalla Giunta De Luca nell’autunno del 2018 e culminato con l’ormai famoso “Salva Messina”. La consapevolezza di poter passare allo step successivo, quello del “Rilancia Messina”. Tutto questo significherebbe l’approvazione definitiva del Piano pluriennale di riequilibrio economico-finanziario. Le notizie arrivate da Roma sono confortanti, anche se manca l’ufficialità, la rimodulazione del Piano, votata dalla Giunta nel febbraio 2022 e poi dal Consiglio comunale alla fine dello scorso mese di luglio, ha sostanzialmente avuto il via libera da parte della Commissione interministeriale per la stabilità finanziaria degli Enti locali. Adesso, l’intera documentazione tornerà a Messina, per essere spedita nuovamente a Palermo, dove si attende l’imprimatur della Corte dei Conti. A Palazzo Zanca si respira aria di fiducia, il sindaco Basile e la sua Giunta sono convinti che tutto potrebbe sbloccarsi entro la prima metà del 2023, se non addirittura prima. In ogni caso, la rimodulazione del Piano, così come aveva annunciato il 29 luglio lo stesso Basile, dovrebbe consentire all’Amministrazione di liberare risorse per oltre 10 milioni di euro nel prossimo anno, risorse destinare a potenziare i servizi collettivi. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina