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S. Teresa Riva, Lo Giudice torna a fare “solo” il sindaco. "Qualcuno si è rilassato, non può farlo"

L’INTERVISTA - Il primo cittadino parla dopo la mancata rielezione all’Ars. «La lista? Hanno deciso altri. Con De Luca feeling straordinario»

«Siete qui per farmi le condoglianze?» scherza Danilo Lo Giudice con i cittadini che passano a trovarlo in municipio, dove ha ripreso a fare il sindaco a tempo pieno dopo le rielezione sfumata all’Ars. Un exploit con 6.462 voti che valgono l’ottavo posto nel collegio di Messina, ma non sono bastati. «Una bella soddisfazione e affermazione – commenta – , considerati i quasi 2mila voti annullati per errori fisiologici ho raddoppiato le preferenze e ho avuto un risultato straordinario in tutta la zona jonica, il primo in quasi tutti i comuni, segno che il lavoro di questi cinque anni sono stati ripagati da un gran numero di voti. Peccato che non sia scattato il seggio, il ringraziamento va a quanti mi hanno dato fiducia».

Sicilia Vera non era la lista principale e, a parte Messina, nel resto della Sicilia è rimasta a percentuali bassissime. Perché la candidatura in questa lista? Aveva fiutato che sarebbe stata a rischio?

«Sono stato inserito in questa lista perché c’è qualcuno che decide per me, c’è un gruppo dirigente che mette in campo delle strategie per ottenere un risultato. A volte funzionano e si parla di capolavori politici, come nel 2017 o a Messina con l’elezione di Federico Basile, altre volte no. Chi ha avuto tanto da Sicilia Vera oggi doveva dare tanto, ero consapevole del rischio che correvo. A Messina abbiamo avuto l’8,18%, purtroppo è mancato l’apporto dalle altre province. In una competizione elettorale si vince e si perde, non si può vincolare un progetto a un questione personale legata a me, ognuno ha le sue soddisfazioni personali, il risultato ottenuto per me è un capolavoro».

De Luca ha detto che nessuno è stato agnello sacrificale e che con lui chi pensa di campare di rendita si sbaglia. Pensa si riferisse a lei? C’è chi sostiene che l’abbia mandata a sbattere…

«Sono convinto che non si riferisse a me, chi dice che io sono stato sacrificato da De Luca vive l’amarezza del momento e si sbaglia, non è così e non ho mai pensato di vivere di rendita. Tutti sanno quanto mi sia impegnato in questi anni e come da solo abbia condotto una grande crociata per rappresentare il movimento all’Ars. Vero, non si deve campare di rendita, dal 2007 abbiamo fato enormi sacrifici che oggi ci consegnano un 25% regionale e nessuno si può permettere di campare di rendita, perché si deve rendere conto della possibilità che sta avendo o che ha avuto e la deve sfruttare al meglio non per se stesso ma per il territorio. Qualcuno che si rilassa c’è ma non può farlo, perché se si ha un ruolo lo deve esercitare al meglio, la gente ci ha eletto per questo».

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