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Messina, al Comune «clima insopportabile». Le promesse di Basile ai sindacati

Ieri infuocata assemblea dei dipendenti di Palazzo Zanca, poi l’incontro col sindaco. Il salario accessorio e le progressioni verticali i nodi principali

«Un clima non più sopportabile per le azioni di pressione e irrigidimento da parte dei vertici della burocrazia comunale». Non utilizzano tanti giri di parole, i sindacati, per spiegare qual è la situazione attuale nei corridoi e negli uffici di Palazzo Zanca. Una situazione incandescente, emersa in ogni suo aspetto ieri mattina, durante una “vivace” assemblea dei dipendenti comunali nel salone delle bandiere, indetta da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Csa e Silpol. La richiesta finale all’Amministrazione, messa nero su bianco in un documento approvato ieri, è che «si ripristini con i dipendenti un clima di relazione improntato al rispetto e alla valorizzazione delle competenze e del lavoro svolto in questi anni».
Ma sul tavolo ci sono diverse questioni, tutte o quasi con un mittente principale: prima ancora che il sindaco Basile, la segretaria generale-direttrice generale Rossana Carrubba. Peppe Previti, anima storica della Fp Cgil, durante l’assemblea ha parlato apertamente di «attacco frontale nei confronti dei dipendenti comunali», puntando il dito anche sul tanto acclamato Piano del fabbisogno del personale (il piano che prevede circa 600 assunzioni in due anni), nel quale «si pensa a tutti, ma non alle progressioni verticali, previste dalla normativa. Non ne vogliono fare. Perché? Perché questa acredine? Perché viene mortificato il diritto alla progressione di carriera? Sarà la prima cosa che chiederò al sindaco». E col sindaco una delegazione si è incontrata dopo l’assemblea, ottenendo promesse, sulle quali i sindacati vigileranno.

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