Ci vorrà molta pazienza oggi. Anche per esercitare il diritto al voto. L’election day, cioè la concentrazione in un solo giorno di più tornate elettorali, di certo porta un bel risparmio per le casse dello Stato ma può avere anche inconvenienti di non poco conto. Il primo potrà essere quello delle file che, specie nelle ore di punta, si potranno formare dentro e fuori dai seggi in attesa del proprio turno di voto. Otto schede da barrare o in cui scrivere uno o due nomi sono un bell’impegno per l’elettore medio che non impiegherà meno di 5 minuti per svolgere tutta l’attività, dal riconoscimento al tavolo degli scrutatori all’inserimento nell’urna, passando per apertura di tutte e otto le schede, lettura dei quesiti referendari, voto anche per il comune e il proprio quartiere e chiusura delle schede. Evitare le ore più gettonate, specie quelle del tardo pomeriggio, è un consiglio per evitare attese che possono diventare molto lunghe.
Non è stato facile ieri per l’ufficio elettorale del Comune riuscire a coprire l’enorme numero di presidenti di seggio che hanno rinunciato all’incarico. In totale, nell’arco dell’intera settimana, sono stati circa 120 quelli che hanno rifiutato. Solo ieri, non se ne sono presentati almeno una trentina. Solo attorno alle 20 il quadro era stato completato e tutti i seggi regolarmente costituiti. Il comune ha dovuto dar fondo alle liste aggiuntive di semplici cittadini, avvocati, altri professionisti, dipendenti comunali che avevano dato disponibilità.
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