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Messina, il Ponte piomba in campagna elettorale

Puntuale come in ogni tornata, riecco l’eterno dibattito sull’attraversamento “stabile” dello Stretto (ma il Governo resta attendista)

Non c’è campagna elettorale in cui il Ponte sullo Stretto non faccia la sua comparsa. E se si considera che le amministrative di Messina del 12 giugno sono solo l’inizio di una lunghissima stagione elettorale, che passa dal voto regionale d’autunno per concludersi, fra un anno, con le Politiche, non poteva essere certo questa l’eccezione. Tra i candidati sindaco i sì e i no sono piuttosto delineati: pro Ponte senza indugi Federico Basile e Maurizio Croce, sostanzialmente favorevole anche Salvatore Totaro, «purché si renda attrattiva Messina», deciso il no di Gino Sturniolo, mentre Franco De Domenico ha una posizione “mediata” tra quelle antitetiche interne alla coalizione, che però trova la sintesi in questo concetto: «Il sindaco di Messina non incide sulle decisioni relative al Ponte».
E però il Ponte, in campagna elettorale, ci finisce sempre e comunque. Complice, stavolta, un disegno di legge presentato al Senato da Forza Italia, oggetto: “Disposizioni per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina”. Un solo articolo, per inserire il Ponte «nell’elenco delle opere prioritarie per lo sviluppo del Paese ai sensi dell’articolo 200 del codice dei contratti pubblici, come opera di preminente interesse nazionale, in deroga all’articolo 201». Il decreto prevede anche che entro 60 giorni dall’entrata in vigore, dovranno essere definite: «Le procedure per l’approvazione dello studio di fattibilità del progetto definitivo dell’opera e per la sua realizzazione, anche attraverso una o più procedure di gestione commissariale; le modalità di finanziamento pubblico dell’opera e le modalità di eventuale partecipazione del capitale privato e di affidamento in concessione; le modalità per il coinvolgimento degli enti territoriali, dei portatori di interesse e delle associazioni produttive delle zone interessate alla realizzazione e ala gestione delle infrastrutture primarie e secondarie di collegamento».

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