
Tutto nasce da una delle tante provocazioni mattutine di Cateno De Luca, in diretta social, tra un caffè e una spremuta d’arancia. Destinatario, Nino Germanà, candidato “ribelle” della Lega a Messina. «Vediamo se hai gli attributi...», il messaggio di De Luca, facendo riferimento alle trattative del Centrodestra e alla teoria “cospirazionista” dell’ex sindaco: l’inciucio-complotto di Centrodestra e Centrosinistra. Dopo quella diretta c’è un primo contatto tra Germanà e De Luca. «Cateno, perché questo ragionamento non lo trasferisci a Salvini?», il succo della telefonata. L’occasione si materializza martedì pomeriggio, quando De Luca è a Roma per un incontro con la Fenapi. L’appuntamento con Germanà e, quindi, con Salvini è nei pressi di piazza Navona, nella sala riunioni del gruppo Lega al Senato. Mezz’oretta di colloquio, durante la quale parla soprattutto De Luca. «Messina è un’anomalia politica a sé – dice l’ex sindaco al leader della Lega –. Qui le consorterie hanno chiuso un accordo sul candidato che va bene all’uno e all’altro, per arrivare al ballottaggio e votarselo. E in questo quadro tu non prendi nemmeno il 5 per cento...». Quando a De Luca viene chiesto perché sia lì, la risposta è: «Voglio tentare di vincere al primo turno».
Da qui le proposte: «Andare avanti con la candidatura di Germanà, per avere un dato politico, anche se il risultato non sarà eccellente. Oppure fare un apparentamento tecnico con Federico Basile, saresti l’unico – dice a Salvini – e chiunque non si volesse immolare sull’altare di Genovese e Navarra passerebbe tramite te». E tramite il contenitore politico di Prima l’Italia, «senza simboli». Una partita «tecnica, politica», che non richiederebbe, assicura De Luca a Salvini, la presenza di quest’ultimo in campagna elettorale. Le regionali? Il file nemmeno viene aperto, «semmai dopo». L’incontro si chiude con un «decidete voi», un chiarimento sull’equivoco di qualche anno fa «innescato da Attaguille» sulla presunta volontà di De Luca di candidarsi con la Lega e una promessa: alla prima occasione utile, le scuse pubbliche per i giudizi espressi nel 2017 in occasione dell’arresto. Responsi concreti? Forse nessuno. Ma il “forse” c’è e rimane.

Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Persone:
4 Commenti
Angelo
08/04/2022 08:31
Sembrano le riunioni della Commissione di cosa nostra senza tenere conto della città. Una spartizione di potere a tavolino senza considerare i Messinesi e la necessità di un candidato di capacità eletto dai cittadini e non deciso dalle lobby e non da giochi di potere. Nessuno dei candidati all'orizzonte presenta i requisiti per fare il sindaco a Messina. Così questa condizione porterà una forte astensione al voto.
giuseppe costantino
09/04/2022 12:14
Se de Luca non vince al 1 turno, non vincerà al ballottaggio, perché tutti si coalizzeranno contro di lui. Ecco perché lui cerca alleanze, perché teme il ballottaggio.
Francesco Donato
09/04/2022 15:19
Deluca non ti vogliamo più dovete sparire tutti finalmente a Messina la gente sta respirando speriamo che il commissario vada avanti che bello non vedere quei lampeggianti la sera ????????????????
Domenico Musiano
10/04/2022 18:55
Ed invece esiste un candidato Sindaco a Messina, uomo libero, competente ed onesto degno per rappresentare ed amministrare la città, Franco De Domenico. Occasione che noi cittadini non dobbiamo perdere...tutto il resto chiacchiere e vecchie logiche.