Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Messina, il candidato del centrosinistra De Domenico: «Prima un programma comune, e il Ponte non ci dividerà»

Su Montemare: «Ascoltate la nostra proposta»

Franco De Domenico

Franco De Domenico, il centrosinistra ha impiegato un po' di tempo a mettersi in moto. Quando squadra e programma?

Il lavoro per preparare il programma non si è mai interrotto, anche perché rappresenta lo sbocco di un percorso comune, iniziato già da tempo e non solo in funzionale degli appuntamenti elettorali. La scelta della squadra sarà la logica conseguenza dei contenuti del programma.

E quale sarà il metodo? Assessori politici o tecnici e poi un "cencelli" per dividere fra le varie anime gli assessorati?

Molto più semplicemente e chiaramente cercheremo di scegliere le migliori risorse a disposizione della città in funzione degli obiettivi prefissati dal programma. Per usare una metafora calcistica, metteremo in campo una formazione in funzione dello schema prescelto – del progetto che riteniamo possa rilanciare questa città – e non viceversa. La nostra unione, la nostra forza sta proprio nella condivisione di questa visione.

Quanto può pesare il fatto che Basile abbia una quarantina di giorni di vantaggio su di voi?

Non penso che questo possa incidere, una campagna elettorale così lunga assomiglia a una gran fondo piuttosto che a una volata. Solo gli stupidi, d’altronde, non cambiano idea e anche chi oggi, magari, ha in testa una determinata preferenza ha tutto il tempo per modificare la propria opinione.

Il tema del ponte potrebbe far emergere, in stesura di programma, le differenze fra un pd pontista e una parte della coalizione che la pensa in maniera opposta.

Al tavolo che ha poi sancito l’alleanza tra le componenti a sostegno della mia candidatura, uno dei primi punti in discussione è stato il Ponte. Ne abbiamo parlato con estrema chiarezza e, pur avendo constatato posizioni diverse tra noi, abbiamo comunque deciso di andare avanti. Trattandosi di una scelta che non dipende da noi, infatti, tutte le forze coinvolte ritengono che il punto fondamentale per il futuro sindaco dovrà essere, soprattutto, battersi perché comunque arrivino le risorse economiche da investire sulla continuità territoriale. Questo il punto imprescindibile. Insomma, se qualcuno pensa che questo tema possa essere un nervo scoperto per la coalizione, si sbaglia di grosso e rimarrà deluso.

Montemare potrebbe non essere più una parte di Messina molto presto. Segno di disagio?

La vicenda Montemare è emblematica di come, in questi anni, si sia consumata una frattura politica e sociale all’interno della nostra città. La mia posizione, che sono pronto a condividere con la coalizione, è che questo tema vada affrontato con il confronto. Conosco i problemi di quel territorio, trascorrendo tra l’altro in quella zona una parte dell’anno. Sono pronto a un incontro – anzi lo auspico – con le comunità dei vari villaggi e anche con il comitato promotore del referendum per illustrare il mio programma sul decentramento, ascoltare le loro ragioni e, soprattutto, cercare insieme una soluzione che possa, da un lato, soddisfare le aspettative di questi cittadini e, dall’altro, tutelare la coesione della città intera.

Oltre che in piena corsa, si sente anche favorito in una sfida elettorale in cui Basile non è De Luca e il centro destra non ha ancor una nome e appare frastagliato?

Affronto le competizioni sempre per vincerle, in questo momento, tuttavia, l’unica cosa che sento è l’entusiasmo da cui sono stato travolto fin dal momento in cui è stata annunciata la mia candidatura. Da quel momento la mia attenzione è concentrata su questa esperienza comune che si preannuncia esaltante, su Messina e sulla sua rinascita.

 

Caricamento commenti

Commenta la notizia