Inizia il conto alla rovescia per il sindaco Matteo De Marco che, tra un paio di mesi, cederà la fascia tricolore al suo successore. Sono stati lunghi e intensi questi 10 anni di governo. Un percorso fatto di ricordi, criticità e difficoltà.
Sindaco, qual è oggi il bilancio?
«Mi preme sottolineare quanto sia stata un’esperienza entusiasmante e irripetibile, ma soprattutto quanto sia stato un onore essere il primo cittadino del mio paese. Nonostante le innumerevoli difficoltà e i tanti obiettivi rimasti incompiuti, il bilancio non può che essere positivo. Ho dovuto affrontare molte criticità quali il post alluvione 2011, i continui tagli ai finanziamenti statali e regionali, la grave crisi economico-finanziaria a livello nazionale con gravi difficoltà per le famiglie che non riescono ad essere puntuali nel pagamento dei tributi, e infine la gravissima pandemia che ha causato danni enormi con disagi a famiglie e imprese».
Qual è la cosa fatta che considera più importante?
«Mi sento di affermare che è stata di aver mantenuto fede all’impegno preso con i cittadini. Serietà e impegno sono stati il mio filo conduttore in considerazione dell’amore che nutro per il paese in cui sono nato e cresciuto e perché ritengo che contribuire alla crescita del proprio comune sia prima di tutto un dovere civico e morale».
Ritiene di aver commesso degli errori in questi suoi mandati, e se sì quali?
«Non credo sia possibile amministrare senza commettere errori. Il mio rammarico più grande è quello di aver dato troppa fiducia e possibilità a persone che spesso hanno remato contro l’interesse dell’Amministrazione e dei cittadini».
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