Sembra quasi che ce ne si sia dimenticati, tanto si è tutti assorti nella partita a scacchi elettorale, ma il Comune al quale movimenti e coalizioni ambiscono, quello di Messina, è ancora senza bilancio di previsione. E perché Palazzo Zanca abbia la sua manovra finanziaria, serve che prima vengano approvati alcuni atti propedeutici, tra cui il piano delle alienazioni e valorizzazioni del patrimonio immobiliare. Insomma, il piano dei “gioielli di famiglia” del Comune, negli anni, per la verità, sempre meno luccicanti. Il documento approderà oggi in consiglio comunale, seduta convocata alle 11.30, ma c’è un grosso “però”: il Piano ha ancora oggi le stesse incognite che aveva mesi fa, quando l’ex sindaco Cateno De Luca sollecitava l’approvazione del bilancio, pur sapendo che negli atti propedeutici c’erano quantomeno degli “errori” da correggere. Ecco, quegli errori (o quelle anomalie da chiarire) non sono stati corretti (o chiarite). Il 9 marzo scorso il presidente del consiglio comunale Claudio Cardile, sollecitato dai gruppi in Aula, al termine della seduta di quel giorno aveva fatto diramare dall’ufficio stampa del Comune un “insolito” comunicato: «Due fondamentali proposte di delibere iscritte all’ordine del giorno, la prima relativa al piano delle alienazioni e valorizzazioni del Patrimonio Immobiliare comunale, la seconda, avente ad oggetto il Bilancio di Previsione Finanziario 2022-2024, non possono essere trattate in quanto gli uffici comunali hanno formalmente chiesto ulteriore tempo». Un messaggio chiaro con un destinatario altrettanto chiaro: chi sosteneva che l’Aula non approvava il Bilancio per fare un “dispetto” all’ex amministrazione De Luca. Il punto è che la delibera che oggi arriverà in Aula sull’alienazione del patrimonio è ancora quella del 26 novembre scorso, con l’unica differenza che a proporla, ovviamente, non è più l’assessore Francesco Caminiti, che non è più in carica, ma il gruppo dei consiglieri “deluchiani”: Nello Pergolizzi, Alessandro De Leo, Ciccio Cipolla e Serena Giannetto. Una delibera predisposta dal dipartimento Servizi finanziari, a cui afferisce il dipartimento Patrimonio del Comune, ma i cui allegati, cioè gli elenchi degli immobili da alienare e valorizzare – e quindi la sostanza della delibera – sono predisposti dalla Patrimonio Spa. Società di cui, peraltro, il consiglio comunale ha chiesto lo scioglimento. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina